Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

L’Arma dei Carabinieri, garanzia per il territorio

Opinionista: 

Il cambio ai vertici dell’Arma in Campania ci offre l’occasione per fare auguri sentiti al nuovo comandante provinciale, il marchigiano Ubaldo Del Monaco, e ribadire ringraziamenti e saluti al generale di brigata Antonio De Vita chiamato per altre ed importanti responsabilità a Roma. Tra l’altro, e motivo di soddisfazione per Napoli, abbiamo il prossimo arrivo al Comando della Legione Campania, del generale di brigata Mario Cinque che molto ha già fatto per la città come responsabile del Provinciale. Sempre propizia è l’opportunità per una riflessione che non può mancare e che trae spunto dalla situazione endemica della sicurezza e dell’ordine pubblico nelle nostre contrade. Se appare incontestabile che i Carabinieri abbiano fatto e che facciano compiutamente il proprio dovere, e che lo sbrighino con la dovuta professionalità e qualche resto di passione che stipendi e la politica nazionale concedono rimanga nei più coraggiosi, risulta evidente come anche l’Arma abbia perso quel rapporto viscerale e continuo con il territorio che l’ha contraddistinta nei secoli in cui si è dimostrata fedele alla Patria. Ci riferiamo alle numerose battaglie fatte dal “Roma” per sollecitare il ritorno a quel dominio capillare che le Stazioni, le Compagnie, i Nuclei hanno sempre avuto delle aree urbane, periferiche e di campagna e montagna. In poche parole, nel salutare ed augurare fortuna e successo ai vertici dei Carabinieri, ci viene da ricordare che, ai tanti trionfi ottenuti dalla Benemerita nella lotta diuturna contro i fenomeni associativi diffusi come la peste nera nel 1300, non è corrisposta quella funzione più giornaliera costituita dalla vigilanza, da parte delle pattuglie con la bandoliera, che provvedano alla repressione dei fenomeni criminali apparentemente minori ma più fastidiosi per il cittadino contribuente. Tutta la città e la sua vasta provincia sono pervasi da manifestazione di malaffare che appaiono superficiali. Parliamo dell’accattonaggio che la voce pubblica vuole organizzato con riduzione in schiavitù dei nuovi venuti di colore; degli insediamenti dei Rom che il coraggioso, asciutto, discreto e dotto procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale Napoli Nord Domenico Airoma, ha precisamente individuato come centri clandestini di riciclaggio di rifiuti speciali e pericolosissimi per la salute pubblica; dei Quartieri popolari centrali e periferici, dove si affittano i bassi ai commercianti cinesi e si vendono le licenze commerciali per un fiume di soldi in contanti agli stranieri. Un esempio di quanto sia stato fatto dalla Benemerita nel contrastare la delinquenza organizzata e quanto si debba fare nell’ambito del controllo più ramificato del territorio è sotto gli occhi di tutti. Contiamo che l’esempio dei tanti ufficiali, sottufficiali e carabinieri che riescono a dominare i legacci delle leggi e dei regolamenti che rendono l’operare un inferno (vedi identificazione e compressione delle attività illegali degli immigrati che consumano risorse umane e tempi biblici), sia di stimolo per i molti tutori dell’ordine che si sono arresi alla burocrazia soffocante. Infine, ci è grata l’occasione per salutare il maggiore Giovanni Ruggiu, trasferito a Roma per gratificanti incarichi; con il suo collaboratore, comandante della Stazione Carabinieri dello stadio Collana, luogotenente Gaetano Floccher, ha garantito una buona serenità ai napoletani del Vomero, quartiere ormai di confine e vicinissimo a Scampia ed a Secondigliano; con tutti gli inconvenienti.