L’autodifesa da reprimere a favore dei delinquenti
La vicenda del signore nostro connazionale che in provincia di Arezzo ha ucciso a fucilate l’operaio albanese che ha attaccato la sua proprietà distruggendo quattro autovetture e cominciando poi a buttare giù la sua abitazione, fa ritornare attuale un antico ragionamento. Acquisito che l’aggredito era a casa propria riunito a cena con i familiari, che il signore albanese aveva fatto irruzione con una ruspa nella sua proprietà ed aveva smantellato quattro auto di casa e di parenti, che si era diretto verso il fabbricato dove soggiornavano gli aggrediti con lo scopo di abbatterlo seppellendo gli occupanti, viene da chiedersi perché i Carabinieri l’abbiano arrestato con la probabile accusa di aver commesso un omicidio volontario. La polemica sull’utilizzo delle armi legittimamente detenute e/o portate per difesa personale accompagna la nostra vita nazionale dal Sessantotto allorché anche l’autodifesa è diventata un delitto di ricchi borghesi da reprimere a favore dei delinquenti che attentano alla vita ed ai beni di chi si difende. Così come è diventato un tabù la pratica della caccia selettiva che è indispensabile ad arginare la diffusione dei cinghiali e degli ungulati che ogni anno distruggono milioni di euro di culture che sono costate il sudore di tanti contadini. Come evidenziare che Paesi civili come Israele, la Svezia e la Svizzera lasciano in dotazione ai propri riservisti sino alla data del congedo per anzianità i fucili d’assalto senza che si legga mai di un uso improprio di questi strumenti? Quanti sono i delitti d’impeto commessi con coltelli o forbici senza che questi utensili siano messi in discussione? Come si deve comportare un cittadino assaltato a casa propria per evitare di vedersi distrutta la vita e quella dei familiari che ha difeso? Quando succederà che le parti politiche più illuminate, i Tiri a Segno Nazionali, le associazioni di appassionati di attività come il tiro a segno, quelle venatorie con le società storiche del settore come la Fiocchi e la Beretta, facciano pressioni perché il detenere armi con onore e legittimamente non sia considerato un vezzo di potenziali assassini in attesa del momento buono per massacrare gente?