Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

L’ineffabile Soumahoro, aveva ragione Flaiano

Opinionista: 

“È stato sufficiente un solo Aboubakar Soumahoro per fare ciò che cento Salvini non sarebbero riusciti a ottenere". Il commento è di Marco Rizzo, comunista non ortodosso e non omologato, e sa tanto di epitaffio tombale su una delle mille vicende surreali che il governo Meloni si è trovato ad affrontare in questi primi due mesi di legislatura. La storia, un cocktail in tre parti uguali di Kafka, paradosso e giramento di scatole, è quella dell'ineffabile Aboubakar, per l'appunto, al quale va sicuramente riconosciuto il merito di essere stato un formidabile assist man per il centrodestra italiano. 42 anni, originario della Costa d'Avorio, Abou arriva in Italia e si laurea in Sociologia proprio qui, alla Federico II di Napoli. Poi ha cominciato a studiare da sindacalista e da leader degli immigrati africani, clandestini e oppressi. Una carriera travolgente grazie alle molte e generose convenzioni con Regione Puglia e governo italiano per la gestione dei campi profughi. La visibilità porta il successo, il successo porta i soldi, i soldi portano inevitabilmente all'onnipotenza e alla convinzione errata della inviolabilità. Poi sapete come è andata: la Finanza è curiosa e ha cominciato a indagare sulle cooperative gestite dalla moglie e dalla suocera di Abou. E pare che i manager africani abbiano dimenticato di pagare per un paio di anni il salario ai loro dipendenti, una volta ex fratelli africani. E intanto Liliane, moglie di Abu, si fa fotografare con borse di Fendi, abiti firmati e gioielli da vip. E visto che si trovano bene nel nostro Paese decidono di comprare una villa a Casal Palocco, sulle colline romane. I talk show della sinistra più progressista fanno a gomitate per una comparsata di Soumahoro, che intanto è stato adocchiato dalla ditta Fratoianni & Bonelli, indiscussi talent scout con un fiuto particolare nel trovare i nuovi talenti. Fratoianni & Bonelli hanno candidato e fatto eleggere Soumahoro con Sinistra Italiana (in realtà il leader dei braccianti pugliesi clandestini non era risultato tra gli eletti, però con il sistema delle elezioni che c'è nel nostro Paese, dei resti, delle percentuali, è arrivato in Parlamento. Perché qui si trova sempre una soluzione). Conclusioni: la Finanza indaga, Soumahoro singhiozza sui social e sembra aver perso la boriosa sicurezza che aveva quando arringava i disperati delle baraccopoli e quando entrava trionfante in Parlamento e quando alla moglie Liliane, fresca di trucco e capello vaporoso, diceva: “Vedi, amore, questa è l'Italia". E Lilly orgogliosa probabilmete rispondeva: "No, Abou. Questa è l'America". Ps: Bonelli, quando è scoppiato il bubbone, ha detto: "Forse abbiamo fatto una sciocchezza a candidarlo". Ma secondo me non ha usato il termine sciocchezza. Ps bis: in questi giorni è stato ricordato il 50esimo anniversario della morte di Ennio Flaiano, che amava dire: "La situazione è grave, ma non è seria"