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L’ultima frontiera di una vita estrema

Opinionista: 

Mi sono chiesto cosa scrivere per il mio settimanale commento, quale argomento affrontare, quale priorità considerare, e la scelta sarebbe stata ampia in verità. Il cuore e la rabbia mi spingevano a parlare dell'ennesimo caso di disorganizzazione tragica della rete di emergenza sanitaria capitato alla giovane donna, alla quale per un motivo erroneo,casuale o sfortunato è stata negata una sala operatoria per poter sopravvivere, ma abbiamo scritto tanto sulla nostra sanità perduta - e non sembra mai abbastanza - che la stanchezza sconfina in una amara, sconfortante rassegnazione, perché quanto accaduto rafforza ancor di più la nostra convinzione di una caduta in un oscurantismo sociale ed etico di quest'epoca d'illusorio progresso e fraintesa libertà, dove la morte di una persona, di un'entità umana, fa notizia soltanto se "buca" la scena mediatica, ed ancor più se si connota come un evento paradigmatico di una selvaggia ricerca dell'estremo. Sono tessere di uno stesso tragico mosaico esistenziale dei giorni nostri, in una società dove chi ruba alla grande non paga mai per il suo reato anzi te lo ritrovi fra le poltrone del Parlamento, dove banche tanto allegre nella gestione dei soldi dei risparmiatori portano al suicidio, mentre il governo le salva, con storie quotidiane di malasanità, di donne massacrate nell'ambito di quel nucleo familiare insospettabile, di bambini senza futuro violentati nella loro innocenza, o di delitti inconcepibili compiuti da "animali socialmente integrati", bravi ragazzi da famiglie irreprensibili, che esasperano per noia o per deviazione neuropsichica tale ossessione oggi in voga. Ho sempre avuto una bassa considerazione dei fanatici di sport estremo e collaterali, anche se indulgo ad accettarne la pratica se chi ne è protagonista mette in gioco la propria vita, non quella degli altri: ma nel mio sillabario di uomo comune restano degli “spostati insoddisfatti con una grave patologia relazionale e con un narcisistico bisogno compulsivo di essere al centro dell'attenzione”. Perché questa tenace opposizione a quanto il comune senso dello spettacolo a tutti i costi plaude con una medialità rivoltante? Perché, nonostante i sottotitoli e le avvertenze essa è una medicina molto pericolosa e incontrollabile per quanto riguarda il suo peggiore effetto collaterale, il desiderio di emulazione. Il pericolo è intrinseco nella sua stessa definizione, estremo. Una volta era molto chiaro e preciso il significato della parola; un lessico semplice e non fraintendibile: l'ultimo saluto ad una persona cara, l'ultimo sacramento ad un moribondo, una regione ai confini del mondo, uno sforzo immane, estremo, un ultimo sacrificio, estremo magari eroico, ma poi il senso figurato, appunto quello più virtuale e mediatico, ha preso il sopravvento, ed oggi, paradosso cacofonico, non c'è più un estremo, un ultimo punto d'arrivo, a questa ricerca spasmodica dell'estremo, perchè non c'è fine all'immaginario paranoico umano. Così Prato e Foffo, queste due figure emblematiche della grande bruttezza capitolina, e di una gioventù bene alla costante ricerca di un “upgrade” performante, grazie al supporto di droghe di qualsiasi tipo e potenza, incapaci di vivere, di sopportare la propria nuda umanità, che odiano innanzitutto il proprio habitat familiare, i propri genitori consenzienti, ciechi ed incapaci, decidono un nuovo vecchio sport estremo, condensato di sesso fino allo sfinimento con chiunque capiti, di violazioni più o meno violente e arroganti delle leggi e delle regole comuni, e culminante nel gioco della morte, perfettamente in sincrono con le loro menti bacate: la ricerca di una persona da ammazzare, e non in modo semplice e scolastico, per carità, ma in quello più brutale e sanguinario possibile. Colpa delle dosi eccessive di cocktail di droghe? Eppure sono stati così freddi e lucidi da agire sulle corde vocali di Varani per evitargli di gridare e di chiedere aiuto! Vuoi vedere, come ha amaramente commentato il padre, che è tutta colpa della malcapitata vittima? In fondo, hanno soltanto compiuto un assassinio... giusto per vedere l’effetto che fa, e questa volta, come per altri rappresentanti di questo branco di animali, non si è trattato neanchè di un inutile clochard.