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Ma non è stato De Luca ad abbandonare le donne

Opinionista: 

Il mondo femminile sconta nel Mezzogiorno un doppio svantaggio. Una donna e per giunta del Sud, anzi dico di più, campana, ha sicuramente più difficoltà di altre a conciliare tempi di vita e di lavoro. Sul tema politiche del lavoro e nuovo welfare si sono scritte pagine, ma i risultati non sono entusiasmanti. Tra quelli che definirei saggi teorici ci sono senz’altro anche ipotesi, proposte e analisi prodotte dal professor Severino Nappi al quale, oggi, in veste politica, sfugge la penna e usa frasi ultimative, citando dati e numeri senza però identificare la fonte. Che Vincenzo De Luca abbia “abbandonato le donne” non credo lo scriva l’Istat. Non ho trovato riferimenti che consentano dagli ultimi rapporti pubblicati di giungere a tale conclusione. Trovo invece fonti, che mi piace riportare in maniera puntuale, che ci dicono che la disoccupazione femminile, per esempio dal 2010 al 2015, è passata dal 17,22% al 23,04% (documento consultabile al seguente link: http://regione.campania.it/assets/documents/rav2017.pdf) Partendo da tale dato, potrei dire a Nappi: hai fatto l’assessore al Lavoro e al Welfare per cinque anni in Regione Campania. Tuttavia le cose, numeri alla mano, non sono cambiate, ma sono anzi peggiorate. Tanto che, come si legge dai dati OpenPolis, fonte Istat 2015, nell'anno 2016 la Campania risulta ultima tra le regioni italiane per rapporto occupazione femminile/posti nido. Ora il tema qual è? Prima di tutto, intenderci su cosa sia la campagna elettorale. Per me è un momento per qualificare la mia proposta, impostandola realisticamente su una fotografia, non ritoccata, del presente. Creare confusione nel cittadino elettore, rappresentandogli un mondo più brutto di quello reale, giova solo ad accentuare lo squilibrio democratico che devasta il nostro Paese e a fare della politica il primo dei mali del nostro sistema. Credo sia giusto non distrarci e non distrarre dall'urgenza delle cose da fare, offrendo a chi dovrà votare una prospettiva, non un nemico. La situazione occupazionale in Campania, al netto del Coronavirus, è ancora critica. Negli anni trascorsi dall’epoca Nappi, la disoccupazione femminile è scesa al 22,8% (fonte più recente: sr-m.it/campania). Non un successo, ma un dato. Ora cosa bisogna fare? Per me, prima di tutto è necessario riorientare gli obiettivi di spesa dei Fondi Sie, dando maggiori risorse a occupazione, inclusione sociale e infanzia e anziani, settori ai quali l’Agenda 2014/20 assegna il 15%, e quella 2007/13 assegnava il 16%. Finché questi temi non diventeranno priorità nel programma di azione strategica regionale, avremo difficoltà a costruire una regione di pari opportunità. Spero che, come me, anche Severino Nappi sottoscriva l’appello del Papa a rendere più femminile il piano di spesa dei prossimi anni, consentendo alle donne di essere al tempo stesso decisori nelle scelte e beneficiarie delle politiche di investimento.

*capolista di Campania Libera alle prossime elezioni regionali per il collegio Napoli e provincia