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Meridione, poche idee e ben confuse

Opinionista: 

Avete un grave problema e vi manca la soluzione? Siete di fronte ad una questione enorme e non sapete che pesci prendere? Niente paura, potete sempre convocare una direzione del Pd. Il risultato sarà garantito. È la commedia dell’assurdo. Ma come, una settimana intera a parlare di rilancio del Sud, dettare ricette, elaborare strategie, annunciare piani a nove zeri e poi come va a finire? Con l’ennesimo rinvio a settembre. Dopo i dati impietosi del rapporto Svimez, Renzi era stato costretto a darsi una mossa. Il disastro del Mezzogiorno e la totale inattività del suo Governo stavano diventando indifendibili. Così il premier ha capito che qualcosa andava fatto. Pardon, annunciato. Qualcuno aveva addirittura messo in dubbio l’autenticità dei dati: troppo brutti per essere veri. Come se ci fosse bisogno dei numeri per accorgersi che il Sud è una zattera alla deriva verso l’Africa più nera. Non nel senso del colore della pelle, ma della condizione economica. Appena la settimana scorsa Renzi aveva promesso un piano per il Meridione. C’era chi parlava di 22 miliardi, chi di 40, chi addirittura di 100 miliardi. «Faremo una direzione Pd», aveva comunicato il capo con l’aria di chi annunciava chissà quali decisioni irrevocabili. Fatta la direzione, si è scoperto che non c’era nulla di serio. Dopo aver parlato solo di denari, il premier ha detto che il problema del Sud non sono i soldi, ma «la mancanza della politica». Poi ha rinviato tutto a settembre. Quando si dice avere le idee chiare. A parte che di politica - cattiva politica - ce n’è fin troppa, da Roma in giù governa il Pd: significa che i democrat non sono all’altezza? Allora che senso ha spronare quelle stesse Regioni a fare di tutto per spendere? Mettere soldi pubblici nelle mani di amministratori incapaci è proprio la logica che ha condannato il Sud al sottosviluppo e alla corruzione. La realtà è che il chiacchierone di successo ha rinviato tutto solo per guadagnare tempo. Un mese da impiegare non per elaborare chissà quale fantasmagorica idea per rilanciare il Mezzogiorno, ma per capire dove trovare i voti per far passare la sola riforma che davvero gli interessa: quella del Senato. L’unico sussulto di verità il premier l’ha avuto quando, riferendosi ai seggi ballerini in Parlamento, ha avvertito che «una maggioranza ci sarà sempre». Per far cosa non ha importanza, l’obiettivo è fare ammuina e mantenere il deretano al caldo della propria poltrona. E noi del Sud, modestamente, di ammuina e poltrone siamo esperti. Ce n’è abbastanza per essere preoccupati: più che democrat, questi sembrano democac. Almeno a giudicare dalla puzza dei loro discorsi.