Napoli, 97 anni di anzianità + 3 scudetti = quota 100
Il valore dello scudetto per il popolo napoletano assume un significato non solo sportivo ma anche di grande rilevanza sociale. In effetti la Società Calcio Napoli, che è da anni stabilmente nell'élite del calcio italiano ed europeo, non era però ancora riuscita nell'intento di conquistare l'agognato traguardo, pur avendolo più volte sfiorato. Questo trofeo, quasi sempre appannaggio delle forti compagini del Nord Italia, finalmente viene conquistato da una squadra del Sud, con unanimi consensi per il valore e la qualità del gioco espresso durante tutto il campionato. Era veramente difficile ipotizzare questo successo dopo una grande rivoluzione con l'addio di tanti giocatori di rango, quali Insigne, Mertens, Koulibaly, Fabian Ruiz e Ospina. L'arrivo dei nuovi acquisti, per lo più poco conosciuti, sembrava solo l'inizio di un altro ciclo e non lasciava intravedere la possibilità di un immediato successo. Abbiamo quindi affrontato questo torneo senza il favore dei pronostici e tutto questo ha contribuito a farci vivere una gioia quasi insperata, mista a grande stupore! Quella che sembrava solo un'operazione contabile per risistemare il bilancio, non appariva certo come il presupposto di una grande vittoria, che in genere si insegue con l'impiego di ulteriori risorse finanziare per gli investimenti e non tagliando le spese. Un vero capolavoro gestionale del presidente Aurelio De Laurentiis, che ha saputo coniugare le esigenze economiche con l'acquisto di nuovi e giovani talenti, umili e motivati. Merito senza dubbio del Direttore Sportivo, Cristiano Giuntoli, scopritore di autentici fuoriclasse come Kvaratskhelia e Kim Min-Jae che non hanno fatto rimpiangere le assenze di chi aveva deciso di lasciare la squadra. Ugualmente si può dire della valorizzazione, da parte di Giuntoli, di grandi talenti come Olivera, Simeone, Raspadori, Ndombelè e Ostigard. Questo nuovo e giovane gruppo è stato affidato alle sapienti cure del mago Spalletti. Mister Luciano ha fatto un miracolo, creando un'intesa forte tra tutti i giocatori e trovando gli schemi di gioco più adatti alle loro caratteristiche. Siamo rimasti stupiti ammirando la bravura del collettivo che ha esaltato le prodezze di Osimhen e Kvatatskhelia, la superba regia di Lobotka, l'insuperabile difesa comandata da Meret e il trascinatore Di Lorenzo, grande capitano, sempre presente. Al di là delle valutazioni tecniche che sono l'espressione del valore assoluto di Luciano Spalletti, vero maestro di calcio, ha colpito molto anche lo spirito della squadra con i giocatori sempre pronti a sostenere il compagno in difficoltà e a rincuorarlo dopo un eventuale errore. Tra le immagini che più restano impresse vogliamo ricordare l'immagine di Zielinski che, dopo il gol di Raspadori, si è lasciato cadere a terra, sdraiato per la consapevolezza di aver finalmente raggiunto l'obiettivo tanto agognato e già sfiorato nel 2018 sempre a Torino contro la Juventus nell'epoca di Maurizio Sarri. E così, partita dopo partita, il grande stratega Luciano Spalletti ha saputo caricare la squadra e nel contempo ha tenuto a bada i facili entusiasmi della piazza. Ha saputo infondere il coraggio di affrontare tutti gli avversari a viso aperto, cercando di imporre il proprio gioco e provare sempre a vincere. Alla fine quando il sogno che abbiamo nel cuore ha cominciato a materializzarsi, non c'é stato più spazio per la superstizione e i riti scaramantici e la gioia ha cominciato a straripare per le strade: tutta Napoli è un trionfo di bandiere e di nastri di colore biancazzurro. L'entusiasmo di tutta la città è palpabile: a cominciare dal murale di Maradona ai Quartieri spagnoli, meta di un continuo pellegrinaggio di tifosi e ospiti, fino alle strade delle periferie più sperdute. Come è noto, i napoletani sono molto affezionati alla cabala. In questo straordinario campionato la società Calcio Napoli ha raggiunto un traguardo importante che si racchiude in tre numeri: 97 anni di anzianità + 3 scudetti = quota 100. E ora prepariamoci alla grande festa di stasera!