Napoli è pronta a barattare lo spettacolo con i 3 punti
La signora Viola non avrà il fascino vietato e, diciamocela tutta, l’aria spocchiosa di quella bianconera, però per dare l’assalto al potere serve il suo lasciapassare: domani il Napoli proprio quello vuole fare, mettere un mattone importante alla scalata che ha avviato e che deve completare, che non vuole e non può permettersi di interrompere. Perché la serie d’oro (5 vittorie e un pareggio nelle ultime 6 partite giocate) intriga e sollecita Napoli (nella foto De Laurentiis) che ci crede tanto che domani com’è noto, riempirà il San Paolo in 50mila, forse più, per smontare la capolista, che bella così non è stata mai. E poiché bella, anzi splendente, è in questo momento anche la Sarri band, l’equazione è assai affascinante: incrociano le armi le squadre più in forma del campionato. Non le più forti, forse, ma le più in forma sì; le più belle e anche le più concrete, quelle nella migliore condizione tecnico-tattica. La Viola ha anch’essa numeri da sballo (primo posto con 18 punti in classifica e solo 4 gol subiti…); insomma i suddetti 50mila dovrebbero, speriamo, proprio godersela. A dire il vero non sempre le migliori quando s’affrontano danno spettacolo, proprio perché spesso finiscono per annullarsi. A questo punto, però, diciamo che Napoli accetterebbe volentieri uno spettacolo non divertente se al 90’ ha in tasca i 3 punti. Chi scrive decisamente non è ‘sacchista’: se si vuol ridere e far festa c’è sempre il circo.
BANTI PESANTE SCELTA DI QUALITÀ – Ma come, abbiamo pensato leggendo la designazione: un arbitro toscano (è di Livorno) per una squadra toscana? La non corregionalità è uno dei criteri-base per la scelta del direttore di gara. Che è successo, allora? La scelta, sia pur difficile, non è stata casuale. Perché, aldilà del fatto (trascurabile) che tra fiorentini e livornesi storicamente non corre buon sangue, Banti ha diretto la finale di Supercoppa ed è ora come ora forse il più in forma di tutti. Insomma è stata fatta innanzitutto una scelta di qualità. E facciamoci il segno della croce. Tornando al San Paolo: cosa è stato che ha trasformato il credito di Sarri, passato in un battibaleno da sottozero a mille? E’ la storia, vecchia come il cucco, di Napoli senza equilibrio, che ora si sente vicina all’aver trovato la formula magica, come ha fatto la nazionale di Conte, che non solo s’è qualificata in pompa magna per gli Europei, ma ha stretto intorno a sé gli italiani che al 90’ di Italia- Norvegia sono tornati a saltare sulla sedia davanti alla tv. Bene, la formula magica è quella, l’integrazione allenatore-giocatori: il Napoli sente che Sarri fa parte del gruppo, dello spogliatoio: per lui ora è pronto a dare il 110%. Domani servirà, uh se servità…