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Non c’era alcuna crisi. Ed è tornato pure Marek

Opinionista: 

Il Napoli è di nuovo lassù. Su quell’attico della serie A dove c’era sceso solo per un paio di partite. Giusto il tempo di riprendersi e riecco la vetta per gli azzurri dopo una grande prestazione in casa del Torino. All’Olimpico Contro gli uomini di Mihajlovic, che arrivavano da sei risultati utili consecutivi (compresa la sfida di Coppa Italia), Hamsik e compagni sono tornati ad essere quelli di una volta. Belli e vincenti. I professorini della critica si era sbizzarriti dopo la sconfitta con la Juventus e il pari con la Fiorentina. Volevano a tutti i costi un Napoli in crisi, pure perché non aveva segnato. Eccoli serviti tutti. Al Grande Torino le reti sono state tre e con un po’ di attenzione in più ne sarebbero potute essere almeno il doppio. Ma va bene così. Ormai Sarri si è abituato a chi sale e scende dal carro. Li tiene tutti nell’agenda ma non si scompone perché sa che risponde a tutti sul campo con l’estetica pallonara. Dunque, riecco il primato. Il Napoli ha sfruttato al massimo lo scivolone delle 15 dell’Inter a San Siro contro l’Udinese. Si sono caricati gli azzurri consecendo il risultato negativo della formazione meneghina. «Sapevamo come era andata al “Meazza” e siamo entrati in campo in maniera diversa. Stessa cosa era successa a Rotterdam dopo che negli spogliatoi avevamo conosciuto il vantaggio dello Shakhtar con il City», Maurizio Sarri prova a vedere anche l’aspetto psicologico dei suoi uomini oltre alle qualità che hanno sempre avuto e che avevano smarrito giusto per una settimana. Va fatto un plauso anche a Mihajlovic che non ha accampato alibi: «Quando il Napoli gioca così è difficile contenerlo, è più forte di noi c’è poco da fare», ha ammesso il serbo. Come dargli torto. In mezzora la partita era già stata chiusa con un 3-0. Poi nella ripresa ce ne potevano stare anche altri di gol e quando Belotti ha accorciato il Napoli non si è mai scomposto e ha ricominciato a gestire il gioco riuscendo a limitare tutte le giocate offensive dei granata. Impossibile in questa 17esima giornata di campionato, dove si è tornati a vincere e primi in classifica, non ricordare il record del giocatore numero 17: Marek Hamsik. È finalmente arrivato il gol numero 115 che gli ha permesso di agganciare in vetta alla classifica del cannonieri Diego Armando Maradona. E se fosse stato un po’ più preciso, addirittura lo avrebbe superato. Intanto è già leggenda lo slovacco. «Questa maglia azzurra è la mia seconda pelle», ha chiosato dopo il prezioso successo di Torino. Quando Mertens gli ha dato il pallone e lui ci ha messo l’interno piazzando il pallone nel sette c’è stata una sorta di liberazione. Per lui ma soprattutto per chi credeva che le sue prestazioni non al top fossero da addebitare al digiuno realizzativo. «Hamsik è straordinario, andava aspettato», ha ammesso Sarri parlando di lui. Il sor Maurizio non lo ha mai abbandonato. Lo ha sostituto sì spesso, ma dal primo minuto lo ha sistematicamente inserito nella formazione titolare. Sapeva il toscanaccio che prima o poi il capitano sarebbe tornato. Eccolo qua, è il miglior bomber assieme a Maradona e con il tempo che ha avanti lo supererà facilmente. Magari anche alla prossima sfida con la Samp o se giocherà in Coppa Italia martedì contro l’Udinese. Intanto, proprio grazie ai friulani ci si gode il primato, quello che sembra non piacere a nessuno ma che tutti vogliono. Oggi, intanto, la Juventus è impegnata al Bologna. Dovesse vincere, resterebbe a -1 ma se anche Donadoni, così come Oddo, volesse andare contro i pronostici non sarebbe male.