Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Pd, gli errori di Prodi e degli ex comunisti

Opinionista: 

La polemica in questi giorni si sta sviluppando sempre con maggiore intensità all'interno del Pd tra cattolici ed ex comunisti sulla proposta di legge, presentata e dall'esame del Senato, dell'onorevole Monica Cirinnà ed altri sulle unioni civili non può sottrarci alcune riflessioni di fondo. Elevare a dignità di matrimonio l’unione di due soggetti dello stesso sesso, la possibilità di assumere lo stesso cognome del compagno, la possibilità di adottare il figlio del partner,e poi la forzatura di cui sarebbe stato più opportuno non parlarne in tale progetto, del cosiddetto utero in affitto, cioè come è stato opportunamente definito: maternità surrogata, che modifica la dignità della donna sono tutti gli argomenti che contrastano con il pensiero cattolico e quindi non accettabili. Dirò preliminarmente che si poteva percorrere una strada diversa cercando compromessi e rinviando alcune questioni a tempi successivi. In questa prima fase occorreva una proposta in cui si riconoscevano diritti e doveri. Volere tutto insieme si rischia di far saltare tutta la proposta. Il cardinale Angelo Bagnasco nel condividere l'iniziativa del “Family Day” organizzato dai cattolici sabato prossimo ha sottolineato in piazza: «Per dare voce alle famiglie». Gli stessi emendamenti di cui si parla non soddisfano il mondo cattolico. Anche se viene fiducia nell'intervento del Colle sulla “costituzionalità” del progetto tutelando i diritti fondamentali. Verdini che ha affiliato una specie di “Legione straniera” di deputati transfughi, si sbraccia per assicurare il suo sostegno alla proposta, con l'unico fine di evitare che il Governo possa trovarsi in condizioni di dimissioni. Dicevamo all'inizio che ci sono precise responsabilità di chi neofita della politica, ha ritenuto di mettere insieme nel Pd, da lui poi sfuggito al controllo, cattolici ed ex comunisti, relegando di fatto, i primi ad un ruolo subalterno. Prodi, ottimo manager ma pessimo politico, ha così non solo consentito che i cattolici per leggere una notizia del proprio partito debbano leggere “l'Unità”, giornale fondato da Gramsci una volta soppresso il proprio giornale: “l’Europeo”, ma sono stati trascinati nel Pse, abbandonando ogni possibilità di colloquiare con partiti europei della stessa matrice. Anche se la pattuglia dei cattolici nel Pd si va sempre più assottigliando, dobbiamo pur dire che se invece non ci fosse stato questo processo di integrazione e ciascun partito avesse mantenuto la propria autonomia di pensiero ed azione si poteva percorrere la strada dell' alleanza senza condizionamenti confrontandosi spesso sulle questioni fondamentali e costituzionali. Due modelli di sviluppo a confronto, ciascuno a sostegno di un modello di società diversa. Era così che si poteva più facilmente governare ed evitare anche la fine dei partiti. La responsabilità poi, del Presidente della Repubblica Napolitano è stata quella di affidare il Governo in mani inesperte a chi non aveva esperienze parlamentari. Occorre puntare ad una politica di alto livello, che si fondi sulla programmazione e quindi sulle priorità che non possono non essere che la definizione di un modello di sviluppo che rilanci l'occupazione, specie giovanile, puntando su precisi settori, superando il divario che si allarga sempre più tra le due aree geografiche del Paese. La presenza di un forte partito cattolico come quello italiano, avrebbe anche evitato nel Ppe la connotazione conservatrice e neoliberalista che va assumendo sempre più. Le origini della Dc e prima ancora l'appello di Sturzo fu rivolto in generale ai “liberi e forti” riformisti e non certo “conservatori”. Nello storico “manifesto” di Caltagirone nel 1905 sostenne che i “conservatori sono dei fossili”. L'unità dei cattolici concretizzata per un cinquantennio non ebbe mai una natura confessionale ma semmai un impegno per il consolidamento degli istituti democratici, del resto lo stesso Marituin, filosofo convertito al cristianesimo nel suo libro: “Umanesimo Integrale” esalta i diritti umani. Ed infine, non ci convincono le riforme di Renzi, che tra l'altro non riducono la spesa pubblica ed in alcuni casi la incrementano (vedi le Città metropolitane) ma puntano soltanto a restringere sempre più l'area democratica del Paese. Ma fanno quasi ridere ad un politico di lungo corso le dichiarazioni dei tanti “partitelli” che si collocano al Centro senza indicare un progetto politico credibile. Un progetto politico che offra adeguate soluzioni ai problemi del Paese evidenziando i limiti e le contraddizioni delle due opposte coalizioni costruite prevalentemente sulla convenienza elettorale. Occorre utilizzare il sistema dei valori della ispirazione cristiana primo fra tutti, ma non solo, quello della solidarietà, per concepire un diverso sistema di relazioni tra gli individui, il loro futuro e le risorse della terra assicurando così il miglioramento della vita. Occorre, in conclusione, un rilancio urgente della politica tagliando corto alla polemica antipartitocratica e di retroguardia, la definizione di un nuovo ruolo dei partiti e dei sindacati.