Quando la sinistra riesce ad imitare il re degli autogol
Io non la conosco questa signora Giuseppina Giuliano. Di lei so quel che avete saputo anche voi leggendo i quotidiani negli ultimi giorni. E quindi so che anche stamattina, mentre i Rdc stavano ronfando tra le coperte qui a Napoli con il freddo e il vento che infuriava, o mangiando o riproducendosi ome se non ci fosse un domani (perchè un figlio in più significa assegno più sostanzioso), lei alle 5 ha preso un treno a piazza Garibaldi, si sarà appisolata (spero davvero che l'abbia fatto) e verso le 10 è arrivata nella Milano da bere, per non annegare nella miserie e nella disperazione. Stasera alle 11 torna a casa sua a Napoli, mangerà velocemente e domattina sarà di nuovo a piazza Garibaldi. Per prendere un treno, perché fa la bidella a Milano, per uno stipendio modesto ma sicuro, per la tredicesima, per i contributi per la pensione. Per non sentirsi, spero lo faccia anche per questo, una parassita nella città disperata di piazza Garibaldi. E faccio il tifo che prima o poi possa non tornare per fare la bidella al Sud, ma avere i mezzi economici per mettere radici lassù, tra gli odiati nordisti, e non dover più tornare a mezzanotte nella città disperata che russa nella bufera e aspetta soltanto la busta-piaga. I pizzini accumulati sulla scrivania in questa settimana, un elenco di "cattivi pensieri", l'avrebbe chiamato il leggendario Gianni Mura su Repubblica, ci ricordano con grafia frettolosa gli avvenimenti e i personaggi di questo gennaio finalmente gennaio, freddissimo e burrascoso (Eduardo avrebbe detto che "fa il mestiere suo, fa l'inverno"). Cominciamo a eliminare i pizzini datati: l'ex eurodeputato pd Panzeri, in carcere, ricorda di essere un detenuto italiano e decide di applicare il bonus di pentito, figura giuridica sconosciuta a Bruxelles. E allora ha cominciato a parlare con i magistrati belgi, che intanto gli hanno sequestrato un milione di euro come benvenuto. E anche la figlia resta detenuta. E quindi Panzeri parla e parlerà e quel Parlamento rischia di diventare un vaso di Pandora di inconfessabili operazioni fuorilegge. Messina Denaro. Tocchiamola leggera. I giornalisti italiani si scoprono detectives e sanno come sono andati realmente i fatti: complottismo, patto Stato-Mafia, accordo programmato, immotivati toni trionfalistici del Governo. E la domanda livorosa e maliziosa: perché avete aspettato trent'anni? Chissà, forse perché negli ultimi trent'anni al governo c'eravate voi. Bisognerebbe ribaltare la domanda: cosa avete fatto negli ultimi trent'anni per catturare Matteo Messina Denaro? A me, vi dico la verità, certe dichiarazioni spericolate ricordano Comunardo Niccolai, indimenticabile terzino del Cagliari specialista in autoreti. La Camera ha pubblicato, come prevede la legge, le denunce dei redditi dei deputati. Con malcelata soddisfazione vi informo che Giuseppe Conte ha dichiarato 35mila euro, più o meno come il mio 730. Posso aspirare anche io ad un futuro da leader politico, e intanto ho intimato ai miei figli di chiamarmi Presidente. Concludiamo con i botti: tra qualche settimana, il 7 febbraio, inizia il festival di Sanremo. Amadeus non ha badato a spese (anche perchè paghiamo noi) e ha invitato un po' di voci nuove: Morandi, Al Bano, Ranieri. E qualcuno lo ha ribattezzato RSAnremo. E poi il finale, con la regina di tutti i tric trac: collegamento con Volodymyr Zelens'kyj, presidente dell'Ucraina. Canterà? Ballerà? Mistero. Ma è una star e qualcosa farà per farci divertire. Come sempre.