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Recessione diseguale: poca a Nord, tutta a Sud

Opinionista: 

Niente di nuovo sotto il sole? Magari fosse così. C’è sempre qualcosa che va peggio. L’Istat annuncia solennemente che si sta uscendo dal lungo tunnel della crisi. Ma mentre da Roma in su si rialza la testa, da Roma in giù si continua a vivere sempre a capo chino. Del resto non fa meraviglia. Se ci sono 200mila contratti di lavoro in più è solo perché al Mezzogiorno vengono sottratti i fondi del Piano per la coesione territoriale. Peraltro non accade che la “freccia del Sud” corre veloce soltanto per il Nord? E le scuole? Quelle meridionali sono, per oltre la metà, a rischio crolli. Ma a questo problema il ministro Stefania Giannini, glottologa e linguista, non dedica nemmeno un cenno nella sua tanto conclamata maxi-riforma. *** Metrò partenopeo. «La mia stazione di piazza Municipio è un gioiello per la città». Parola del progettista Alvaro Siza, architetto portoghese, che però subito ammonisce e avverte: «L’opera avrà bisogno di costante manutenzione». E questo è il problema perché qui “si parrà la nobilitate” del demagistrato sindaco di Napoli. *** Gli impresentabili. Per Franco Roberti, responsabile dell’Antimafia, non esiste, giuridicamente parlando, una categoria di personaggi simili. Esistono, invece, la legge e il codice etico che ogni partito dovrebbe avere. Certo - si ammette però - metterli in lista e poi chiedere agli elettori di non votarli è il massimo del grottesco. A un livello così spericolato la politica, che pure ha uno stomaco tanto forte da ingoiare anche le pietre, non era ancora arrivata. Vuol dire che non smette mai di superare se stessa. *** Sgarbi sgarbati. Stefano Caldoro a Vincenzo De Luca: «Basta con il banditismo politico. Urlo contro le tue bugie: abbiamo risanato la sanità che era in deficit per un miliardo». L’ex sindaco di Salerno ai suoi elettori: «Se siete contenti di questa Regione come la leopardiana Ginestra è “contenta del deserto”, votate pure per il governatore uscente, ma abbandonati nel deserto rimarrete ». Consulenti d’oro regionali. De Luca: «La prima cosa che farò sarà il licenziamento dei 400 che costano 15 milioni l’anno». Caldoro: «Ringraziaci, visto che ne abbiamo trovati 3mila e li abbiamo così drasticamente ridotti». *** Elogi. Gino Nicolais, già assessore regionale Pd alla Ricerca scientifica e ora presidente del Cnr, dice di Caldoro: «Ha lavorato bene, è affidabile ». Matteo Renzi, premier rottamatore: «Caldoro è una persona seria, sa stare al tavolo istituzionale col Governo». Strada spianata allora? Non farebbe bene, l’uscente presidente che aspira a non uscire, a ricordarsi (anche un po’ per scaramanzia) della celebre, virgiliana espressione: “Timeo Danaos et dona ferentes?”. *** Tv, meglio fuori. Così la pensa De Luca che all’improvviso diserta Matrix e inutilmente lo cercano negli studi romani di Canale 5. È ben presente, invece, a viale Marconi di Napoli dove, però, più che parlare in diretta, preferisce uno sfogo “fuori onda”. A camera spenta dice infatti, all’eurodeputato Andrea Cozzolino, con tono risentito: «Nelle nostre liste non c’è nessuno che è condannato, nessuno che è indagato, ma quale cazzo è il problema? Opportunità? Io per opportunità non voterei neppure Schifani o Lupi, eppure stanno nella maggioranza. Che Paese di merda…, mi fanno venire proprio lo schifo». *** Volantini elettorali nell’acquasantiera. È accaduto a Giugliano, nella chiesa di san Giovanni Evangelista dove, con grande stupore, li ha trovati don Franco Palmieri. Volti, nomi e partiti erano ben visibili anche se bagnati. Quanti voti ne verranno fuori? Il parroco ha lanciato, contro i candidati “sacrileghi”, un anatema affinché nessuno di loro abbia preferenze. Ma ora anche lui è preoccupato: in Paradiso lo ascolteranno?