Rispettate la sintassi nella lingua italiana
Alcuni mesi fa un giornalista della carta stampata ha scritto: “L’incontro tra palestinesi e israeliani avrebbe dovuto essere di pace” e alcune sere fa un giornalista della Rai ha detto: “Macron non avrebbe dovuto andare a Berlino dalla Merkel”. Orrore! Secondo la sintassi che insegnano alle scuole medie se il verbo che segue i participi “dovuto e voluto” è transitivo quello che li precede deve essere “avere” (avrei potuto o dovuto scrivere) e deve usarsi il verbo “essere” se invece è intransitivo (sarei potuto o dovuto andarci). Fa eccezione il participio “voluto” (avrei voluto partire, restare, essere…). Una regola molto semplice che molti giornalisti della televisione e della carta stampata ignorano. Gli stessi giornalisti che si ostinano a scrivere e a dire la Tav e non il Tav (acronimo di treno ad alta velocità). Ed è intollerabile. Una regola semplicissima che nei mille libri letti in 85 anni (ho cominciato con “I pirati della Malesia” di Salgàri) è stata certamente ignorata, ma non me sono accorto. Ho cominciato a farci caso nelle riletture recenti. Con questi risultati. Caryl Chessman. “Cella 2455, braccio della morte”, ediz. Rizzoli, traduzione di Maria Gallone pag. 150: “Certo questa avrebbe dovuto essere anche la mia preghiera”, pag. 221: “Avrebbe dovuto durare soltanto trenta giorni” pag. 242: “Tutte sanzioni che per quanto transitorie avrebbero dovuto essere completamente estranee”, pag. 284: “Mi avvertì che per la data stabilita avrei dovuto essere pronto a subire il dibattito”. Norman Mailer. “Antiche sere”, edizioni Bompiani, traduzione di Pier Francesco Paolini, pag. 335: “Avrei potuto andare a trovare una della svariate donne che conoscevo”, pag. 462: “Era bianco di fuori, e aveva numerose colonne degne del suo nome, quindi non avrebbe potuto essere più egiziano”. F.Ll.Wright. “Io e l’architettura” Mondadori editore, traduzione di Bruno Oddera, Volume II pag. 345: “Con quell’imposizione egli mi avrebbe sciolto dall’accordo e io avrei potuto tornarmene in patria”. Charlie Chaplin. “La mia autobiografia”, Mondadori edizione, traduzione di Vincenzo Mantovani; pag. 556: “Ciò significa che Oona avrebbe dovuto tornare in California”. Wilbur Smith. “Il Settimo Papiro”, Longanesi edizione, traduzione di Roberta Mambelli. Pag. 34: “Il professor Percival Dixon aveva più di settant’anni e avrebbe dovuto andare in pensione da tempo”, pag. 58: “Nel pomeriggio avrei dovuto andare a caccia a Ganton”, pag 212: “Mek Nimmur avrebbe potuto passare prima che lui avesse la possibilità di intercettarlo”, pag. 392: “Come hanno potuto entrare in Etiopia senza essere scoperte dalle autorità?”, pag. 427: “Avrebbe dovuto essere nella cabina davanti all’ingresso”, pag. 512: “Tre morti e sei feriti. Avrebbe potuto andare molto peggio se gli uomini di Nogo avessero insistito”. Richard Wright. “Ragazzo negro”. Oscar Mondadori, traduzione di Bruno Fonzi, pag. 30: “Una sera la mamma mi disse che d’ora innanzi avrei dovuto andare a fare la spesa”; pag. 45: “Quella donna avrebbe dovuto essere ammazzata”, pag. 217: “Mi domandavo come aveva potuto nascere quest’odio dei banchi contro i neri”, pag. 230: “Se avessi ottenuto la licenza con buoni voti avrei forse potuto entrare come insegnante”, pag. 339: “La pressione della vita del Sud mi aveva impedito di essere il tipo di persona che avrei potuto essere”. Gabriel Garcia Marquez. “Cent’anni di solitudine”, edizione Feltrinelli, traduzione di Enrico Cicogna, pag.20: “Si chiese come mai quel galeone avesse potuto addentrarsi fino a quel punto in terraferma”. John Steinbeck. “Furore”, Biblioteca di Repubblica, traduzione di Carlo Coardi, pag. 55: “Avresti dovuto andare con loro, non abbandonare la famiglia”. Milan Kundera. “Il valzer degli addii” edizione Adelphi, traduzione di Serena Vitale, pag. 40: “Tutto quel che diceva Bertlef avrebbe potuto essere una favola” , pag. 113: “Aveva capito che l’uomo non avrebbe dovuto essere creato”, pag. 207: “Avrei dovuto partire già ieri”. Ernest Hemingway. “I quarantanove racconti” Oscar Mondadori, traduzione di Vincenzo Mantovani; pag. 6: “Le quattro grosse cartucce infilate negli occhielli dove avrebbe dovuto esserci il taschino”, pag. 58: “Avremmo potuto restare a Parigi oppure andare altrove”, pag. 74: “A dare retta alla propaganda non avrebbe dovuto esistere”, pag. 150: “Luz non sarebbe partita finchè lui non avesse potuto venire a prenderla a New York”, pag. 213: “Era sicuro che lo zoccolo del cavallo avrebbe potuto guarire”, pag. 442: “Il treno avrebbe dovuto arrivare alle dieci e trenta”. Paulo Coelho. “Undici minuti”, Bompiani editore, traduzione di Rita Desti, pag. 37: “Il rischio maggiore è quello di un incidente in cui avrebbe potuto essere coinvolta la corriera”, pag. 255: “Avrebbe potuto restare perché non aveva nulla da perdere”, pag. 258: “Come hai potuto arrivare prima di me?”. Anche nei recenti libri di autori e autrici danesi, svedesi, inglesi, norvegesi e islandesi, letti con molto piacere, ho trovato gli stessi errori ma ho rinunciato a citarli perché mi sono reso conto che il corretto scrivere non interessa ai traduttori italiani. Non interessa più a nessuno. E Basilio Puoti si rivolta nella tomba.