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Rispettiamo le regole per abbattere il Covid

Opinionista: 

Rispetto per sé e per gli altri: dov’è? Non si può assistere alla risposta incosciente di una buona parte di noi cittadini alla possibilità di “libera uscita” attuale. Uso questo aggettivo perché, purtroppo, da medico, temo che questo modo comportamentale potrà far ripartire la non ancora doma pandemia. Si parla dei vaccini come una panacea, ma “est modus in rebus”, perché per come ci stiamo comportando, fornisce la “licenza di infettare” come i famosi doppio zero degli agenti segreti. Mi accorgo, che molti, ancora oggi, non hanno capito la gravità della situazione e non rispettano tutti gli accorgimenti (distanza di sicurezza, dispositivi protettivi) che sicuramente hanno una funzione di rallentamento della corsa di questo Covid-19. Ma a questo punto, è ancora corretto chiamarlo in tale modo, visto le varianti che sono nate e che noi stiamo alimentando in modo insulso? Io nei miei precedenti articoli, sono stato sempre orientato per le riaperture controllate che consentissero il lavoro e non i “palliativi ristori”, rimarcando la necessità di norme rigide e di un regime sanzionatorio per chi non rispetta le regole. Per ottenere ciò,bisognerebbe fare un lavoro capillare sul territorio e far capire a chi non usa la mascherina, non mantiene la distanza di sicurezza, ma soprattutto a chi procura gli assembramenti con un pseudo asporto delle bevande fuori dai locali, il non rispetto delle regole. Nel calcio l’Inter si è assicurata matematicamente lo scudetto e abbiamo visto la calca in piazza a Milano. Vediamo in televisione gli assembramenti nelle esterne dei talk show delle varie categorie che giustamente, e sottolineo giustamente, si lamentano. Noi giornalisti esprimiamo le nostre idee,spesso confuse dal non essere addentro alle vere problematiche, essendo una materia non ben conosciuta e spesso suscettibile di mutazione. Dobbiamo dare atto però,che tutta l’informazione si è impegnata in questo periodo con un continuo impatto mediatico. Il presidente del Governo Mario Draghi ci ha dato la possibilità di ripartire assumendosi la responsabilità sul nostro operato. Non distruggiamo con un comportamento superficiale, come se non ci fosse domani ,questa timida ripartenza. Sul discorso pranzo dentro o fuori nei ristoranti, che è diventato un motivo di dibattito, ritengo che tutto si possa risolvere con l’ordine di prenotazione e il rispetto della stessa, senza sforamenti. La distanza tra i tavoli, l’utilizzo dei dispositivi di sicurezza, il controllo della temperatura (che vedo si sta lentamente diradando), sono tutti deterrenti all’infezione. Gli assembramenti sui muretti per consumare bevande, la calca nelle strade o nei mezzi di trasporto di qualunque genere, bisogna evitarli. Rammentiamoci sempre, quanti hanno perso la vita con atroci sofferenze per colpa di questo virus. Teniamo bene a mente, che loro sono state vittime di un nemico sconosciuto, mentre per noi, oggi, non è giustificato dare forza al “nemico” ormai ben noto e dobbiamo fare in modo che venga distrutto anche a discapito di non esaudire qualche desiderata e inutile libertà. Quindi in conclusione, rispettiamo le regole se non vogliamo tornare al recente “status quo ante”.