Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

S’accresce il distacco tra l’Italia e l’Europa

Opinionista: 

Il maggior cambiamento che Giorgia Meloni ha impresso al governo del nostro paese concerne, senza alcun dubbio la politica estera. È qui che si avverte con maggiore evidenza la frattura con gli orientamenti del presidente del Consiglio che l'ha preceduta. Mario Draghi, infatti, non faceva mistero di ispirare le sue scelte all'appartenenza dell'Italia alla comunità europea, in piena sintonia con le decisioni di Bruxelles. Per contro la Meloni non ama l'Unione europea e non è da questa riamata come chiaramente dimostrano il permanente battibecco con i leader con cui la nostra premier è impegnat e, almeno sul piano formale, il duro richiamo per l’eccessivo debito italiano (cosa che con Draghi l’Ue non si sarebbe mai permessa di fare). Orgogliosa com'è, la Meloni, pur senza assumere gli atteggiamenti aggressivi del suo partner Salvini, sembra intenzionata a ribattere colpo su colpo alle critiche che le vengono insistentemente rivolte. Così da parte degli alleati è chiaro l'intento di metterla in difficoltà. Nasce da questa più che evidente incompatibilità l'impegno della presidente di Fratelli d'Italia di ricercare partner alternativi sia sul piano politico sia, crediamo di poter dire, su quello più strettamente economico. In questa chiave vanno letti i recenti incontri con il presidente degli Stati Uniti Biden e con quello cinese XI Jinping con il quale ha stipulato importanti accordi commerciali oltre a garantire alla Cina la fornitura di 250 aerei. È non è probabilmente un caso che l'intensificarsi dei rapporti con USA e Cina sia avvenuta parallelamente all'accentuarsi delle tensioni con l'Unione europea. È lecito, allora, chiedersi se quanto sta avvenendo preluda realmente ad una inversione di tendenza della nostra politica estera e ad un progressivo distacco italiano dall'Europa che avrebbe indubbiamente del clamoroso. Non si può, peraltro, negare che Italia ed Unione Europea abbiano bisogno l'una dell'altra poiché fuori dal contesto europeo l'Italia sarebbe in realtà un pesce fuor d'acqua, estraniata dal contesto al quale politicamente, tradizionalmente è geograficamente appartiene, così come un'Europa senza l'Italia risulterebbe monca e priva di un paese che ha avuto nella sua storia un ruolo essenziale. In questo convincimento molti autorevoli esponenti europei (tra i quali i nostri Sergio Mattarella e Mario Draghi)sono dunque già al lavoro per cercare di rendere possibile una ricucitura del difficile rapporto tra la Meloni e l'Ue. Non si tratta, tuttavia, di un'impresa facile anche perché a soffiare sul fuoco del contrasto sono - per ovvi interessi - due potenze del calibro della Cina e degli Stati Unimti. Inoltre, sul piano interno, la nostra presidente del Consiglio che pure, negli ultimi tempi era sembrata voler prendere le distanze da Salvini, rischia comunque di essere condizionata dall'antieuropeismo del leader leghista. Ê dunque una partita estremamente importante, per l'Italia quella che si giocherà già nelle prossime settimane. Non c'è che da augurarsi sia il buon senso (un senso sempre più raro per dirla manzonianamente) a suggerire di ricostruire un rapporto, quello tra Italia ed Europa che, come abbiamo detto, non può assolutamente essere infranto.