Scacco al re della Mafia, stavolta vince lo Stato
Stavolta vince lo Stato. Ed è lo scacco al re della Mafia. Non solo per la cattura dell’ultimo grande boss di Cosa Nostra. Ma soprattutto perché Matteo Messina Denaro, con la sua intelligenza, aveva spinto i tentacoli della criminalità organizzata dal passato al presente, occupando spazi nuovi, business inesplorati come l’eolico e la green economy. Un’evoluzione importante, allentando lentamente la spirale delle estorsioni, dell’usura, della violenza per proiettarsi nel mondo dell’economia e della finanza. Lo ha tradito la salute. La necessità di una terapia oncologica dopo la delicata diagnosi di un tumore al colon, poi una banale fila per un tampone sierologico. Tutto realizzato sotto falso nome. Con lui, la mafia perde l’ultima figura carismatica, una primula rossa capace di una latitanza di 30 anni, fatta di una rete vasta e articolata di complicità, contigua alle cosche mafiose ancora presenti sul territorio. Non è un caso che sia stato arrestato a Palermo. I boss non scappano, non si dileguano. Restano lì, sul territorio, nel loro regno, decisi a dettare le loro regole, a distribuire i propri ordini. Per mesi si era parlato di una sua fuga in Calabria. Semplici depistaggi. Il codice mafioso non ammette deroghe. La venerazione, il mito nascono anche da un profilo invisibile e presente, da questa presunta invincibilità, dalle lunghe latitanze. Come per Totò Riina, come per Bernardo Provenzano, tutti ormai collocati nel Pantheon della criminalità siciliana. Molti si aspettavano di vederlo trascinato via in manette, secondo lo stigma di tante catture. Ma il nostro, come sanno nel mondo, è un Paese di straordinaria civiltà giuridica. Messina Denaro è stato arrestato ma non umiliato. Tradotto in caserma cingendo solo le sue braccia. Un’altra vittoria dello Stato, un’altra straordinaria testimonianza di fair-play. Le prossime potranno essere ore decisive. Per scoprire i covi della sua latitanza, per far parlare i suoi fiancheggiatori, per ritrovare pizzini, carte, vecchie e nuove complicità. Per affondare ulteriori, importanti colpi alla criminalità e ritrovarsi, finalmente, in una terra nuova.