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Schlein e i comportamenti autolesionistici del Pd

Opinionista: 

Gentile Direttore, lunedì ho fatto una breve riflessione sull’“evento straordinario” del treno ad alta velocità RomaPompei, dove si sono esibite le alte cariche nazionali, regionali, comunali, imprenditoriali, giornalistiche, televisive e seguito di “segreterie personali“ varie, e l’ho pubblicata sulla mia pagina di facebook; molti, come sempre, i commenti, tra cui vorrei estrapolarne uno di una signora di Pompei che testualmente scrive: “Nessuno prende a cuore la vergognosa situazione della Circumvesuviana. Arricchiamo chi è già ricco e abbandoniamo chi la mattina deve prendere il treno per andare al lavoro per sostenere la famiglia”. Come non dare ragione a questa cittadina, che, presumibilmente, vive sulla sua pelle il dramma della ferrovia più scassata d’Italia. Da un lato abbiamo l’Italia del bel vivere, con tanto di demagogica attenzione, a parole, per gli altri; dall’altro, il popolo, quello vero, fatto di cittadini che ogni giorno affrontano sacrifici personali e familiari per guadagnarsi di che vivere. E non voglio addentrarmi sul dramma della disoccupazione, quella vera, non quella dei “falsi poveri” del Reddito di cittadinanza. Confesso che questa volta l’atteggiamento del Governatore De Luca mi è piaciuto. Composto, in silenzio, dietro la fila dei “potenti di turno”, non ha fatto esternazioni cui siamo da tempo abituati, limitandosi alla sola “battuta” per rilevare come fosse importante portare turisti sul sito magico di Pompei, agevolandone il trasporto inizialmente una volta al mese. E qui ho colto l’allusione di scherno alla strombazzata e quasi inutile iniziativa. Grande cultura, quando si riesce a sintetizzare in una battuta l’intero discorso che si vorrebbe fare su di un argomento che serve più alla facciata, che al contenuto. È come una delle famose vignette del grande Forattini, che nella smorfia del viso e in due parole riassumeva tutto il parlare di un fine oratore! Lei sa, Direttore, ed anche chi ha la bontà di leggermi, attraverso la cortese “ospitata del giovedì” del Suo giornale che, nel mio “piccolo”, costruito con studi, professionalità e trentennale esperienza politica, cerco di esternare qualche riflessione sugli argomenti che toccano da vicino la nostra città e la nostra regione. E il presidente De Luca è stato molte volte presente nelle mie critiche, per come amministra la Sanità, di cui conserva ancora la delega, non essendo più necessitato a farlo, o personalizza in modo inadeguato anche situazioni che non appartengono alla sua sfera di competenza (vedi vicenda del San Carlo). Stavolta, però, devo compiacermi per come si è comportato sull’inaugurazione della Tav per Pompei. Sarà un caso, ma sta di fatto che due giorni dopo Trenitalia ha implementato le corse della Tav a Pompei, portandole da mensili a settimanali. Voglio anche dare atto, sempre al presidente De Luca, alle ragioni e argomentazioni poste negativamente in merito alla due giorni convegnistica di partito e di popolo (qualche centinaio di persone) del Pd a trazione “schleiniana”. Aver delegittimato il figlio parlamentare del Governatore; essere apertamente contraria alla ricandidatura di chi ha fatto vincere due volte di fila una sinistra sbrindellata nella terza Regione d’Italia, la più popolosa del Sud, e scegliere proprio la Campania dove più aspro è il conflitto all’interno del partito, che ha abbandonato la veste riformista, per tornare alle origini massimaliste e radicalchic di tempi ormai passati e condannati anche dalla Storia, mi è sembrato proprio un atto di sfida e di palese superbia. Stando così i comportamenti autolesionistici del nuovo Pd; il comportamento dell’ex avvocato del popolo, Conte dei 5 Stelle, per quattro anni presidente del Consiglio, difensore una volta ad oltranza del “reddito di cittadinanza”, non più attuale, visto che i milioni di usufruitori a sbafo, si sono ridotti grandemente dopo i più stretti controlli, ora difensore, sempre “ad oltranza”, come dice lui del “salario minimo”, sfuggendo con bella faccia tosta alla legittima domanda del perché non l’abbia attuato lui da presidente del Consiglio, consiglierei, se ne avessi la possibilità, alla presidente Meloni di far tacere, o quasi, i suoi ministri “esternatori fuori luogo”, e di far parlare solo la Schlein, Conte o Santoianni: loro non lo sanno, ma fanno continua “propaganda” per il centrodestra. Certo, Direttore, a parte l’intermezzo delle Europee, immagina quale campagna elettorale regionale si annuncia tra più di due anni per la Campania? Il vero dramma, alla fine, sarà il solito: pagheranno per tutti i “parvenu” che si stanno già affacciando all’orizzonte politico, solo i poveri cittadini.