Accessibilità:
-A A +A
Print Friendly, PDF & Email

Sicurezza, il Comune di Napoli batta un colpo

Opinionista: 

Basta con gli alibi. È giunto il momento che anche le istituzioni locali, a partire proprio dal Comune, facciano la propria parte per garantire standard adeguati di sicurezza e vivibilità nella capitale del Mezzogiorno. L’ultimo gravissimo episodio verificatosi a Chiaia - zona centrale della città e frequentata nel fine settimana da migliaia di giovani - con l’esplosione di colpi di pistola tra la folla da parte di malavitosi, impone ancora una volta una seria riflessione sulla necessità di mettere in campo interventi mirati di prossimità per il contrasto dei fenomeni criminali. Perché è impensabile che continui ad essere a rischio l’incolumità dei nostri ragazzi, magari mentre si ritrovano davanti a un locale con i loro amici. È impensabile che, come hanno denunciato molti residenti, proprio di Chiaia, ci si debba chiudere in casa per paura di essere raggiunti da una pallottola vagante o di trovarsi al centro di una rissa. È impensabile però che a farne le spese siano sempre le persone perbene. Questa volta l’allarme è stato lanciato da quello che è considerato uno dei salotti buoni della città, ma la stessa cosa si verifica costantemente in tutti i quartieri di Napoli. Con l’avvento del Governo di centrodestra, abbiamo assistito, anche qui da noi, ad una importante inversione di tendenza rispetto al passato: lo dimostrano i numeri relativi alle ultime operazioni anticlan e, uno su tutti, lo sgombero degli abusivi che per anni hanno abitato lo stabile di Pizzofalcone. Ciò vuol dire che il Governo vuole concretamente rispettare l’impegno assunto durante la scorsa tornata elettorale, che il vento è cominciato a cambiare e che il nuovo Governo sta affrontando realmente le criticità legate alla piccola e grande criminalità, anche a Napoli e nella sua provincia. Allo stesso modo, adesso, c’è la necessità che il vento cambi pure nell’amministrazione locale e che - una volta per tutte e dopo tanti anni di immobilismo, di inefficienza e di indifferenza - si avvii il percorso per rendere più sicuri e vivibili i nostri territori. Qualcuno dirà che le sparatorie, le azioni delle baby gang e le rapine avvengono anche in altre parti d’Italia. Questa però è la peggiore scusa che si possa trovare ed è schermandosi dietro alibi come questi che la situazione continua a peggiorare. Soprattutto in una città complessa come la nostra dove - l’ho ribadito più volte - oltre alla straordinaria azione delle forze dell’ordine e all’aumento del numero degli agenti sul territorio (che grazie proprio all’impegno della Lega si sta considerevolmente realizzando), si deve diffondere e instillare quotidianamente la cultura della legalità attraverso quegli atti, grandi e piccoli, che dimostrano ai cittadini per bene la presenza delle Istituzioni. E questo vale prima di tutto per quelle locali che sono il primo baluardo a dover essere offerto alla comunità. Ecco perché serve lavorare dalla base, strada per strada, quartiere per quartiere, a cominciare finanche dalla pubblica illuminazione. Infatti, è mortificante che, tra le lamentele avanzate dai residenti e le numerose richieste di interventi, ci sia perfino quella relativa alle strade buie dove il rischio di subire un’aggressione è altissimo. Come dimenticare, poi, la vergognosa vicenda di gestione del sistema di videosorveglianza che a Napoli fa registrare il 30 per cento delle telecamere ancora non funzionanti. Mi chiedo come sia possibile che una amministrazione locale, che dovrebbe avere il polso della situazione quale parte integrante del comitato per la sicurezza pubblica che si riunisce in Prefettura, si sia resa conto solo da qualche mese della necessità di una mappatura degli occhi elettronici fuori uso, per segnalarli e renderli di nuovo utilizzabili. E che dire della disomogenea presenza in strada dei vigili rispetto alla quale è chiaro che occorre una totale riorganizzazione degli interventi e delle zone per presidiarle in maniera costante? Tanto più che ordinanze tampone, come quella per la regolamentazione della movida, si sono dimostrate assolutamente insufficienti. Ne è riprova inconfutabile il fatto che nelle aree del by night (importantissime per l’economia e la vitalità cittadine), continuino a trovare spazio attività illecite, dai parcheggiatori abusivi ai venditori di merce contraffatta, dagli spacciatori di sostanze stupefacenti agli esercizi che somministrano alcool ai minori o che non rispettano nessuna regola amministrativa. Non è possibile che ciò continui ad accadere essenzialmente perché il Comune continua a girarsi dall’altra parte. E dunque, ci si attivi finalmente, con le azioni necessarie per contrastare l’illegalità nella city, come negli altri quartieri di Napoli, per riportare il decoro e la vivibilità in aree che da troppo tempo, ormai, attendono riscatto, e davanti alle quali ci si continua a fermare alle promesse, alla burocrazia, ai piani di recupero che tardano a realizzarsi, come avviene drammaticamente per la Galleria Umberto, solo per citare un simbolo una volta di rinascita, ora di decadenza, che si trova ad appena un tiro di schioppo dal Municipio. Il Comune dimostri con i fatti che si può interrompere la sequenza drammatica degli ultimi trent’anni di amministrazioni di sinistra. Faccia la sua parte, intraprenda lo stesso corso segnato dal Governo centrale, che ha dimostrato e continua a dimostrare massima attenzione per la sicurezza dei nostri territori. Palazzo San Giacomo cominci a farlo da subito, contribuisca per a far sentire la presenza dello Stato e delle Istituzioni nel Nostro Posto, Napoli non può più aspettare.