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Soumahoro lascia il gruppo, Bonelli deluso. E noi incazzati

Opinionista: 

Abbiamo lasciato il 2022, senza troppi rimpianti, visualizzando Luigi Di Maio ormai fuori dal Parlamento e dai grandi giochi di potere, avendo tuttavia la sensazione che l'ex enfant prodige stia frequentando ancora il retrobottega di Montecitorio. E ad ascoltare i boatos romani pare che sia più di una semplice sensazione. Intanto siamo a metà gennaio del nuovo anno e il personaggio di cui si continua a parlare è Soumaroho, anzi il dottor Soumaroho, come lui stesso ha tenuto a precisare alquanto risentito a Giorgia Meloni durante la prima seduta della Camera. Dunque di Soumaroho sappiamo quasi tutto, la storia delle cooperative di immigrati non pagati dalla società della moglie e della suocera, le borse e gli accessori di,lusso della consorte, un resort in Africa gestito dal cognato. Tutti indagati, tranne il dottore permaloso, per una faccenda di centinaia di migliaia di euro pubblici concessi a MamaAfrica forse troppo disinvoltamente e con leggerezza e sui quali la magistratura sta cercando di fare chiarezza. Intanto il dottore, sfidando il ridicolo e il senso della misura, abbandona la compagine dei compagni Bonelli e Fratoianni perchè denuncia di non essere stato adeguatamente tutelato. Voi penserete: si è dimesso, gesto dignitoso. No, Soumaroho ha soltanto lasciato i due che lo avevano scelto come il Martin Luther King del terzo millennio e che gli avevano garantito un posto da deputato a 15 mila euro mensili. Ma non si è dimesso ed è confluito nel gruppo misto della Camera, mantenendo così tutti i privilegi acquisiti. Bonelli si è detto "addolorato ma non stupito" per questa decisione, ma nè lui, nè Fratoianni, nè il dottor Sumahoro hanno chiesto scusa a quelli che lo hanno eletto in Parlamento. Sumahoro, che ha fatto suo il principio che la miglior difesa sia l'attacco, dice che siamo tutti razzisti e che lui ci andava bene finchè era "un negro da cortile". No, Bubu, il razzista sei tu che hai usato la pelle come un passepartout per essere inattaccabile, per mettere le mani nelle generose sussistenze del nostro Stato ridicolo, per metter su una holding della truffa multimilionaria "tanto siamo una famiglia di poveri immigrati africani, e chi ci tocca a noi?", con il supporto dei compagni sfigati che cercavano disperatamente il nuovo profeta della sinistra. E hai fatto pure lo show dell'ingresso in Parlamento con gli stivali sporchi di fango, che ti sei fatto prestare da qualche povero cristo delle baraccopoli che è rimasto pure scalzo. No, dottor Soumahoro. Non sei credibile, neanche se fossi australiano o irlandese. Perchè nelle riunioni di famiglia in qualche hotel a 5 stelle vi siete guardati negli occhi e vi siete detto: "Questa è l'America. Afferriamo tutte le occasioni che ci offre questo governo di Bengodi, perchè abbiamo il valore aggiunto di essere neri. E intoccabili" Dottor Soumahoro, hai detto di aver acquistato una villetta alla periferia di Roma con i proventi della vendita di un tuo libro. Pensa che noi mortali per pubblicare qualcosa dobbiamo pagare un editore e ringraziarlo anche. E i nostri figli sono bianchi, laureati e disoccupati. E portano gli spritz al tavolino ai furbi e ai parassiti. E non imbrogliamo. E non prendiamo sussidi e redditi. E mia moglie non ha la borsa di Fendi. Anzi, a dirla tutta, non ho neanche una moglie. E basta. Non se ne può più. Torniamo al merito.