Stato di polizia? No, stato di diritto
Da mesi a Napoli, si parla di delinquenza giovanile, faide, babygang e si registrano scontri a fuoco e omicidi, soprattutto in alcuni quartieri. Allo stesso tempo si assiste a continue dichiarazioni, analisi e proposte su come intervenire. Francamente sono mortificato. Allibito. Siamo di fronte ad un rituale vecchio stravecchio che puntualmente si ripete. L’unica novita rispetto al passato sembra quella delle forze politiche tutte e del sindaco di Napoli, i quali non trovano di meglio che chiedere al governo nazionale una maggiore presenza delle forze dell’ordine in citta, per garantire la sicurezza dei cittadini. Quasi riducendola ad un problema di ordine pubblico. Sono accomunati dalla convinzione che il problema della delinquenza organizzata e giovanile, si debba contrastare con piu poliziotti e carabinieri in citta. Quasi fosse una disgrazia inaspettata che non ha niente a che vedere col degrado, l’invivibilita, la disoccupazione, la devianza ecc. Niente di piu sbagliato e fuorviante. Questo modo di discutere e affrontare i problemi gravi di Napoli, non porta da nessuna parte. Chi pensa di risolvere il fenomeno della delinquenza giovanile e dei nuovi clan, senza fare i conti con il problema dell’eliminazione del degrado e delle consistenti sacche di marginalita sociale, probabilmente ha nostalgia della Napoli di Bammenella, dei Partono e bastimenti e del Sindaco del rione Sanita. Dimentica che la criminalita aveva ed ha le sue radici nei problemi del degrado, del disagio sociale, del contesto urbano e familiare. Ho l’impressione che molti dei politici che parlano e rilasciano dichiarazioni sul contrasto alla delinquenza giovanile non conoscono e non sono mai passati per i vicoli di Forcella, della Sanita, della Vicaria, del Pendino, dei Quartieri spagnoli, di Poggioreale, Miano, Secondigliano o della Doganella. Ho la certezza invece che non conoscono le abitazioni ed i palazzi dove vive la gente piu diseredata di Napoli. Ci sono quartieri sgangherati, degradati, dove ogni casa puzza di muffa e somiglia alla baracca di un lager. Sono umide, inospitali, catapecchie fatte per i condannati a morte. Non a caso la maggioranza di coloro che vi abitano sembrano avere un destino segnato, sono degli zombi che camminano in luoghi senza sole e senza amore, dal destino segnato sin dalla nascita. Per molti giovani le porte della delinquenza sono aperte in maniera quasi naturale. Nel caso migliore la loro aspirazione e quella di diventare qualcuno nel circolo dello spaccio e della criminalita. La camorra si insinua come un tarlo nelle coscienze di questi miserabili al punto di diventarne un riferimento. Lo spaccio della droga viene visto come il lotto dei disperati. Per queste ragioni non credo ci sia bisogno dello stato di polizia, basta lo stato di diritto dove ognuno faccia la propria parte e resto dell’avviso che la lotta alle vecchie e nuove gang non si si puo fare solo con l’aumento delle forze dell’ordine in citta, ma occorre un progetto mirato di risanamento, sviluppo e modernizzazione delle aree degradate, capace di dare dignita civile, sociale ai senza lavoro. Questa dignita la puo dare solo un lavoro onesto. Un lavoro onesto e dignitoso ai poveri e agli indifesi, che permetta loro di guardare con fiducia e a testa alta al futuro per se e per la propria famiglia.