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Uomini, donne, stupri e buffonate

Opinionista: 

Cari amici lettori, coloro che mi conoscono, anche solo per aver seguito i miei scritti, sanno che io amo la donna, che ritengo essere l’ultima e più perfetta creatura del Signore Dio Nostro. Ho espresso questo concetto Anche in un raccontino umoristico (“La vera storia del peccato originale”), pubblicato qualche anno fa sulle pagine di questo quotidiano. Nella mia vita ho conosciuto tante donne, quasi tutte meravigliose. Non ne ho mai insidiata alcuna, ma ho sempre atteso che fossero loro a darmi un chiaro segnale di disponibilità. L’unica che ho corteggiato senza attendere un’avance è stata la mia attuale moglie, la migliore di tutte, che ha cancellato ogni precedente esperienza e qualsiasi velleità di ricercarne o accettarne di nuove. Nella donna il corpo non è tutto; come si fa a non apprezzarne la spiritualità, l’intelligenza, la tenerezza, il buon senso e le tante altre qualità che danno un significato alla vita? Ecco, allora, che il rapporto puramente occasionale perde interesse: il sesso facile è soltanto un aspetto della caduta, di una società in cui l’unico idolo è il consumo, nel quale finisce con il rientrare anche il rapporto carnale fra uomo e donna, sia esso prezzolato o gratuito. Un rapporto fra uomo e donna, se essi sono veramente tali, può anche essere superficiale e temporaneo, ma non può fare a meno di una conoscenza, che richiede assai più di un singolo incontro di corpi. Non a caso, gli antichi testi parlano di “conoscere una donna”. Ho scritto tutto questo per chiarire che non posso assolutamente apprezzare o difendere quegli uomini che sfruttano il proprio potere, di qualsiasi tipo esso sia, per conseguire l’utilizzo di un corpo femminile. Ciò non significa che io possa accettare la definizione di stupro che con grande leggerezza i media hanno applicato alle attività di molti sporcaccioni influenti nel mondo della finanza, dello spettacolo e delle istituzioni. Lo stupro è un fatto di eccezionale gravità (ma ve ne sono di più gravi, come il genocidio, la strage e l’omicidio, anche se la vittima è di sesso maschile) sia dal punto di vista giuridico, sia da quello morale, sia da quello sociale. È un crimine oggi all’ordine del giorno, specie per opera degli immigrati musulmani. Non c’è da meravigliarsene, considerati i passi del Corano che ho spesso citato, deplorando il disinteresse dei gruppi femministi e della sinistra in generale, che organizzano cortei per fatti molto più banali, ma non per le donne violentate e uccise dagli invasori. Indignarsi perché quarant’anni fa un personaggio poggiò la mano sulla coscia di una donna o le sfiorò il seno è una ridicolaggine che fa il paio con le mutande messe alle gambe delle sedie al tempo della regina Vittoria o con le foglie di fico applicate sulle statue del Foro Mussolini al tempo della repubblica democratica e antifascista. Ci sono altre cose ridicole nell’attuale caccia al maschio maleducato. Io trovo gravissimo che, mentre i signori dello spettacolo sono stati immediatamente estromessi, le famose università inglesi, i cui docenti musulmani spedirono Regeni a morire in Egitto, abbiano atteso che la pressione psicologica diventasse insostenibile prima di decidersi a sospendere Tarik Ramadan, al quale i c.d. stupri erano consentiti dalla sua religione. Non c’è stato alcun movimento di opinione pubblica per le trentacinque donne nigeriane stuprate e uccise dai trafficanti di carne umana. L’interesse è polarizzato, invece, sulle stelle e stelline che accusano il regista nostrano, il quale, se ho ben capito, non ne ha annegata nessuna. A ben vedere, l’ondata mondiale d’indignazione non risparmia neanche i sodomiti, benché le vittime siano di sesso maschile o quasi: emblematico il caso dell’attore inglese, il cui film non è stato ritirato solo per non danneggiare le altre persone che vi avevano lavorato. Decisione saggia, come ha ritenuto anche chi ha escluso doversi bruciare le opere di Caravaggio solo perché era un assassino. Un’ondata di follia, insomma, in un’Europa agonizzante in cui abbiamo un giovane e celebratissimo capo di stato coniugato con un’anziana (ma ricca e potente) signora e impegnato nello shopping con un suo omologo extraeuropeo notoriamente omosessuale. A questo proposito, bisogna domandarsi se non sia il caso di indagare anche su eventuali stupri o cosiddetti tali, che donne possano aver commesso a danno degli uomini. Forse troppa gente, ai giorni nostri, ha dimenticato il monito del Figlio a guardare la trave nel proprio occhio anziché la pagliuzza del vicino. Speriamo che lo snello e grazioso leader nordcoreano si acquieti, altrimenti, in caso di guerra, il Signore potrebbe usare gli ordigni delle parti belligeranti per castigare parecchie città del vecchio continente, come fece con Sodoma e Gomorra.