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Vaccino Johnson & Johnson: ingiustificata la sospensione

Opinionista: 

Sul vaccino Johnson & Johnson, dopo la segnalazione di sei casi di trombosi e quattro casi di rare trombocitopenie, è stato applicato il principio di massima precauzione con la sospensione temporanea del vaccino. Di fronte ad un così esiguo numero di casi per trombosi su sette milioni di dosi di vaccino somministrati mi sembra una decisione eccessiva sospendere l'utilizzo a scopo preventivo. Così come Vaxzevria ex Astrazeneca il vaccino Johnson & Johnson è basato su vettori virali non replicati in cui si inserisce il codice genetico che viene tradotto per produrre la proteina spike. I vantaggi del vaccino anticovid Johnson & Johnson sono nella possibilità della somministrazione di una sola dose e inoltre può essere conservato a temperature di frigo 2/8°. Secondo i primi studi ha un'efficacia dell'80%. Per quanto riguarda i decessi per trombosi in generale, sempre a mio avviso, potrebbero essere correlati alla mancanza di una preventiva valutazione circa la trombofilia genetica, che è la predisposizione ereditaria a formare trombi. Una teorica ipotesi di una trombosi massiva potrebbe essere compatibile con un'eventuale piastrinopenia (diminuzione delle piastrine). Al riguardo non mi risulta che prima della vaccinazione si faccia un semplice emocromo con la conta delle piastrine perché tale carenza potrebbe essere già presente prima della stessa vaccinazione. La memoria immunitaria secondo uno studio australiano pubblicato su Science Immunology protegge dalla reinfezione per almeno otto mesi, tale memoria immunitaria va attenuandosi lentamente con l'età a causa di questo decadimento senile fisiologico sarebbe opportuno programmare un'eventuale dose di richiamo. Per concludere, "l'appello per la cooperazione di tutti contro il Covid 19" della fondazione Mediterraneo del 26 marzo scorso a livello mondiale per trovare una soluzione scientificamente valida si scontra ancora una volta contro il mondo politico economico. Non è esculso, poi, che ci sia anche una trasversale interferenza del mondo cattolic o poiché il vaccino tra i suoi componenti ha cellule fetali ricavate da aborti programmati. 

*Ematologo e già responsabile del Centro di Immunoematologia del Santobono Pausilipon, già componente del Consiglio Superiore della Sanità. Ha collaborato Fabio Perricone - Medicina Clinica e Sperimentale