In vigore i nuovi d.p.c.m. Orwell è ormai preistoria
Quando nel 1948 George Orwell scrisse il suo romanzo visionario gli diede un titolo futurista, che sembrava lontanissimo nel tempo e che forse si sarebbe realizzato un giorno che i suoi contemporanei non avrebbero visto. E negli anni '70 anche ai ragazzi foruncolosi che lessero 1984 quel racconto appariva come il delirio di un genio visionario e nulla più. Come l'arrivo degli ufo che avrebbero conquistato la Terra e sottomesso l'umanità. Fantascienza letteraria. Forse succederà davvero, dicevamo. Ma chissà quando ci sarà davvero il Grande Fratello che ci dirà cosa fare, quando, come e con chi. Poi il tempo dei foruncoli finì, per fortuna, e fini la giovinezza sfrontata e senza pensieri, per sfortuna. E finirono gli anni '70 e ci trovammo tutti in una tecnologia orwelliana che ci intimoriva e ci stupiva ma ci affascinava e giorno dopo giorno non abbiamo più saputo farne a meno. Oggi chi ricorda più a memoria il numero di telefono di un amico, di una donna, di una persona cara, di un'emozione? Chi telefona per dare un appuntamento di lavoro o sognare il proprio futuro con quella persona che ha rivoluzionato la nostra vita? Chi scrive una lettera d'amore? Oggi digitiamo. Digitiamo un sms per disegnare e progettare il domani, digitiamo una email per confermare una passione, digitiamo un whatsapp per comunicare che non era amore ma probabilmente soltanto un calesse. E il Grande Fratello lentamente e subdolamente ha iniziato a gestire le nostre esistenze ma noi ci siamo convinti di comandare la tecnologia. Per poi scoprire quando scoppia una epidemia planetaria che siamo fragili, impauriti e deboli e che forse Orwell era geniale e visionario ma non pazzo. E che forse, senza essere complottisti nè negazionisti, il Grande Fratello ha pianificato la nostra vita e le nostre paure. Dapprima rinchiudendoci nelle nostre case, poi concedendoci l'illusione di riprenderci la nostra vita, adesso comunicandoci che dobbiamo tornare al lockdown. E la provvista di lievito accumulata a marzo quando ci siamo inventati panettieri e pasticcieri potrà essere un'idea regalo per natale 2020, con nastrino e un paio di palline colorate. E lo scenario sarà quello dei selfie orgogliosi con le pagnotte fatte in casa, quando abbiamo imparato a fare i babà e gli sfilatini e potevamo uscire soltanto se avevamo un cane e facevamo le serenate al balcone. E ogni giorno attendiamo con trepidazione di conoscere i contenuti dei d.p.c.m., cioè le decisioni del Grande Fratello. E le ultime che sono state emanate sembrano davvero essere la realizzazione concreta dei fantasmi orwelliani: potremo incontrarci in casa nostra ma non potremo essere più di sei persone, potremo organizzare il nostro abituale tressette con gli amici di sempre ma senza dimenticare la mascherina (e come si fa con i segni, fondamentali in questo gioco?), potremo continuare ad andare a letto con una donna a fare ciò che vogliamo, l'amore o gli abbracci o i baci o le carezze, ma dovremo dimostrare il diritto di poter farlo. Perchè l'ultimo d.p.c.m. orwelliano è chiaro: le forze di polizia, i carabinieri, i finanzieri, possono arrivarci in casa in qualsiasi momento per violare l'ultimo baluardo prezioso della nostra libertà e chiederci conto dell'identità e del ruolo della persona che ci aspetta nel nostro letto. Forse è una estremizzazione del concetto di controllo, ma in teoria potrebbe succedere. E per completezza di informazione il Grande Fratello ci informa che il nostro vicino di casa, col quale magari abbiamo litigato e ci sta da sempre sulle scatole, può anche fare una telefonata anonima ai carabinieri per dire che ci siamo fatta una nuova amichetta. Orwell ormai fa parte della preistoria.