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Voragini, frane e buche: i Caschi blu dell’Onu

Opinionista: 

Voragini e frane. Poche ore di pioggia, non più forte che nelle altre città, e Napoli sembra sbriciolarsi. Si aprono “crateri” a Pianura, ai Colli Aminei e ai Camaldoli, a Posillipo e al Vomero. Si spalancano cavità sotto la Cumana. Non c’è la mappa del sottosuolo, ma si capisce che la città “di sotto” non sta meglio di quella “di sopra”. L’una è speculare all’altra. Palazzo San Giacomo è diventato presbite, vede solo lontano e non quello che accade sotto i suoi occhi: non gli farebbe bene un po’ di miopia? Per le buche invece (ben 1300 in due, tre giorni) una bella pensata però ce l’ha:o rganizzare una task-force. E perché non arruolare, per frane e buche che si fanno così bella compagnia, anche i Caschi blu dell’Onu?

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Demagistreide. Al sindaco non è bastata la bandana arancione per evitare le “stecche” fra il San Carlo e il Mercadante. A lui va bene solo il palcoscenico del Comune. Qui almeno può esibirsi come tenore monocratico. Lui da solo canta, recita e se la suona. Fa tutte le parti in commedia. Povero Mercadante: era il “teatro del fondo”, ma che finisse così giù nessuno se l’aspettava. Ora è ultimo della lista, per il titolo e per i finanziamenti, dei teatri nazionali.

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Primarie Pd in Campania. Al debutto le nuove regole dopo le tante tegole cadute su candidati ed elettori. Molte le “ombre nere”, tra forti polemiche, fino all’ultimo voto con cosentiniani infiltrati nel centrosinistra e nel centrodestra tante sagome piddì. Tutto a causa di una “irresistibile” mutazione genetica. Per Roberto Saviano nessuno dei tre candidati a governatore meritava il voto, ma non per questo le urne sono state disertate, a vantaggio del salernitano Vincenzo De Luca. Evidentemente ”Gomorra” non fa più opinione tanto che Saviano, come dicono, sta per darsi a “Sodoma”.

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Nuova geografia della malavita. Due napoletani in prima linea nel contrastarla. Franco Roberti dice che l’Emilia Romagna è la terra della mafia e la Lombardia della ‘ndrangheta. Raffaele Cantone parla dei beni confiscati ai clan e teme il “rischio del nulla”: lo Stato non li utilizza e così perde anche la faccia.

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Divario Nord-Sud. Una mini ripresa c’è ma non tocca il Mezzogiorno e ancora meno Napoli e la Campania. Le regioni meridionali (Sicilia, Puglia, Calabria) sono quelle che allo Stato chiedono di più (anche con le interrogazioni parlamentari) ma non hanno alcun ascolto. Quelle settentrionali (Piemonte, Lombardia, Veneto) chiedono di meno ma sono ascoltate di più. Il problema è che noi parliamo parliamo, ma non sappiamo ottenere.

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Termometro della salute e del lavoro. In Calabria e in Campania l’assenteismo dei dipendenti, per malattia, arriva perfino a 42 giorni l’anno. In Trentino e nel Veneto non si superano i 15. Chi sa perché, ma proprio dove c’è maggiore carenza di lavoro, c’è più “abbondanza” di malattia.

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Berlusconeide. L’8 marzo è la festa delle donne. Ma il più felice e il più festeggiato sarà un uomo, l’ex Cavaliere. Quel giorno, infatti, uscirà dai Servizi sociali. Via dalla “Sacra famiglia” di Cesano Boscone e rientro a tempo pieno in quella di Arcore, meno sacra ma molto più allargata. Tuttavia nel suo “cerchio magico” qualcuno trema al pensiero che il Berluska possa cadere dalla padella nella brace con le olgettine che lo attendono molto ansiosamente (per fortuna, però, del tutto disinteressatamente…).