Gli italiani non possono fare a meno del caffè. E neanche della musica. Prosegue il nostro viaggio per scoprire quanto questa bevanda sia riuscita nel tempo ad essere parte integrante di strofe e ritornelli. Nell’ultimo articolo abbiamo parlato delle canzoni partenopee che in parole e note hanno rappresentato la napoletanità attraverso una tazzina di caffè e ovviamente mediante i più noti interpreti, ora passiamo in rassegna le melodie italiane in cui si parla di caffè. Epoche e cantautori diversi che hanno un comune denominatore: il caffè protagonista di momenti di riflessione ovviamente in musica.

“Spaghetti a Detroit” (Fred Bongusto, 1967)

“Spaghetti, pollo, insalatina e una tazzina di caffè/a malapena riesco a mandar giù/Invece ti ricordi che appetito insieme a te a Detroit” Canzone di grande successo con arrangiamento swing e jazz che ha ispirato la fantasia degli italiani su temi come il mito americano e gli amori tormentati. Vincente l’idea di insistere su alcune suggestive parole chiave come Detroit, Chinatown, Lola e ovviamente il caffè.

“Caffè nero bollente” (Fiorella Mannoia, 1984)

“Ammazzo il tempo bevendo caffè nero bollente/In questo nido scaldato già dal sole paziente”. Questo brano racconta la storia di una donna che riesce a ritrovare la forza per guardare avanti dopo una delusione d’amore. Il caffè, per l’esattezza nero bollente, è l’aiuto migliore per scappare via da una “casa galera” che la fa prigioniera. Consapevolezza maturata anche con la ripetizione della frase: “non ho bisogno di te”. Testo forte che è diventato uno dei punti cardine del movimento femminista italiano degli anni ’80.

“Quattro amici al bar” (Gino Paoli, 1991)

“Tra un bicchier di coca ed un caffè/tiravi fuori i tuoi perché e proponevi i tuoi farò”. Singolo dalle atmosfere romantiche e fiabesche tipiche del repertorio di Gino Paoli. In questo brano il caffè è la scusa per i quattro amici per incontrarsi e parlare di come migliorare questo mondo che non va. La vita, le donne ed il lavoro, però, saranno causa della loro divisione e della mancata realizzazione dei loro nobili e ambiziosi progetti. Gino Paoli rimarrà da solo al bar solo e senza speranze (di cambiare il mondo). Quando però tutto sembra perso incontra nuovi quattro giovanissimi amici che anche loro hanno voglia di cambiare il mondo.

“7000 Caffè” (Alex Britti, 2003)

“7000 caffè, li ho già presi perché/sono stanco di stare al volante e vorrei arrivare entro sera da te”. Il caffè come bevanda che dà la carica al cantante per riuscire ad arrivare dopo un lungo viaggio dalla sua amata e baciarla con dolcezza e passione. Due cose sono essenziali per Alex Britti: la sua donna e “l’acqua ed il caffè”! Bere troppi caffè però possono anche fare male! Infatti arrivato a quota 7mila in assenza della sua donna senza mezzi termini ci confessa che “l’amore lo faccio da me!”

“Cosa hai messo nel caffè” (Malika Ayane, 2013)

“Ma cosa hai messo nel caffè che ho bevuto su da te/c’è qualche cosa di diverso adesso in me”. Galeotto fu il caffè e chi lo preparò. Infatti dopo averlo bevuto la cantante si rende conto di essersi innamorata “perché l’amore che non c’era adesso c’è!”. Ci si può innamorare in tanti modi e in tanti contesti. In Italia, però, il miglior modo per corteggiare una donna è, ovviamente, davanti ad una tazzina di caffè.

“Il caffè della Peppina”

Chiudiamo il nostro excursus con una ciliegina sulla torta a dimostrazione che il caffè in Italia è amato non solo da grandi ma anche dai più piccoli. Il caffè, infatti, è protagonista di una canzone per bambini di grande successo cantata allo “Zecchino d’Oro” dell’edizione 1971. Interpretata da Simonetta Gruppioni (5 anni di Bologna) e Marina D’Amici (4 anni di Colleferro) il brano è ispirato ad una vecchia canzone popolare italiana. “il caffè della Peppina” che è veramente particolare perché nello stesso ci mette di tutto; chissà però perchè non può essere bevuto alla mattina né con latte né col the. “Il caffè della Peppina non si beve alla mattina/Né col latte, né col thè ma perché, perché, perché”.