
Artemisia e le altre, il genio al femminile
di Rosario Pinto
Mar 24 Gennaio 2023 15:10
Il Gruppo Intesa-San Paolo dedica nella sede napoletana di ciò che fu il “Banco di Napoli”, oggi “Gallerie d’Italia”, una validissima mostra alla artista seicentesca Artemisia Gentileschi. L’iniziativa indiscutibilmente lodevole suscita un interesse di pubblico e si propone come notevole opportunità di ricerca critico-storiografica. Osserviamo che Artemisia (nella foto una sua opera) è stata una “donna-artista”, qualcosa che, soprattutto nei secoli trascorsi - ma, per molti versi, tuttora - non era facile essere, considerando i pregiudizi che gravavano sulle condizioni della donna, determinando una difficoltà oggettiva a rendere compatibile la condizione di sposa e di madre con quella di artista. Noi, che abbiamo dedicato lunga parte della nostra vita studiosa a ragionare ed a pubblicare di “Arte al Femminile”, abbiamo scherzosamente individuato la condizione della donna artista assimilabile a quella del cammello: due gobbe, che significano una prima ascesa formativa giovanile, un successivo incurvamento, poi, con il matrimonio e la maternità, un ulteriore ritorno, infine, in età matura, alla possibilità della pratica artistica. Artemisia diventa un mito, giacché lei infrange le regole, che consigliavano per le donne “un passo indietro”; e provvede a rivendicare le sue ragioni di donna e di artista, non si piega alla violenza “di genere”, che pure subisce, e saprà affermare, con orgoglio, nei confronti di un suo committente, di essere ben capace di dimostrare cosa possa essere capace di fare una donna-artista. Artemisia è stata la portabandiera di tante altre artiste: moltissime napoletane, in primis, la “mitica” Annella Di Massimo, che non solo nel secolo del ’600, ma anche dopo e prima, hanno dato lustro alla “scuola” partenopea. Questa mostra dedicata ad Artemisia è un po’ la celebrazione del genio femminile, l’icona di un percorso di creatività cui solo oggi viene riconosciuta la dignità che merita e che diventa paradigma anche per la creatività “al” femminile dei nostri tempi.