Ciro, il barbiere-pittore
di Edo de “I Fatebenefratelli”
Ven 04 Giugno 2021 20:50
Con l’odierno “fattariello” mi incammino su di un campo minato per me, la pittura, il cui più antico reperto risale a 32mila anni fa, e fu rinvenuto nella Grotta Chauvet in Francia; confesso che non lo sapevo, l’ho scoperto su Google in quanto, ribadisco, sono per niente un esperto; sono in grado di affermare se un quadro mi piace o meno, ma non chiedetemi di specificare la tecnica usata dall’artista; ho una predilezione per quelli, diciamo così, un po’ strani, cu ’a capa nun tanto a posto, come per esempio Ligabue e Van Gogh, per citarne due; il primo più volte ricoverato in istituti psichiatrici ed il secondo, per essersi tagliato un orecchio, causa la agitata convivenza con il francese Gauguin; ed oggi entrambi, fanno la fortuna di chi possiede le loro opere. Ciò detto, venimme a nuje: Il pittore di cui voglio parlarvi oggi, non è né pazzo né medita di tagliarsi qualcosa… tutt’altro: egli è semplicemente il mio barbiere e si chiama Ciro. Mo’ vulisseve sapè che fa stu Ciro? Ed eccovi accontentati. Egli, tra ’na passata ’e barba, nu sciampo e ’na spuntata ’e capille, dipinge. Sì, avite capito bbuono... dipinge. Mo’ non chiedetemi che tecnica usa, se tempera, ad olio, acquerello e cumpagnia bella; nun ’o ssaccio; so’ solo che suoi quadri mi piacciono. E quando gli ho chiesto: “Cirù ma a cosa ti ispiri per i tuoi quadri”, egli con una naturalezza disarmante mi ha risposto: “Premetto che mi piace Van Gogh, ma io mi ispiro a niente! Semplicemente quando mi viene l’estro, prendo il pennello e dipingo quello che mi passa per la testa”. Ed io, che di mestiere, oltre a fare l’attore, scrivo romanzi, lo capisco in pieno; è come se mi chiedessero “come faccio a scrivere un racconto, o meglio, a chi o a cosa mi ispiro”, io risponderei “non lo so; non mi ispiro a qualcuno; s’appiccia ’a lampadina ’ncapa, seggo al computer e scrivo”. Ma qua il problema è ben altro e molto più serio; se per caso Ciro, mentre mi taglia i capelli, novello Van Gogh, invece ’e s’’a taglia isso, me taglia meza recchia, comm’a mettimme nomme? Scherzo Cirù, anzi fa ’na cosa, invece ’e Van Gogh, ispirati ai nostri stupendi pittori della Scuola di Posillipo, che so’… Duclère, Mattei ed altri. Va bbuono? E mò che t’aggio fatto stu bello articolo, m’a mmereto ’na passate ’e barba gratìs? Alla prossima.