Questa settimana le nostre meningi riposano in quanto il Fattariello che vi riportiamo, altro non è che un copia/incolla, della lettera pubblicata dal collega giornalista Mario Masdea, curatore del blog “E-sporT Amo Napoli” su Facebook e che ci è piaciuta molto. “Cari ragazzi, vi scrivo per esprimervi tutta la mia vicinanza per la lotta sindacale che avete intrapreso contro il padrone schiavista. Mi chiedo come abbiate fatto finora a sopportare gli abusi e le prepotenze del vostro datore di lavoro che vi paga quattro spiccioli e pretende addirittura di tenervi per tre giorni lontano dalle vostre famiglie, non c’è mai fine ai soprusi verso la classe operaia. Soprattutto voi quattro che avete fatto sacrifici per studiare anni ed anni sui libri scolastici ed universitari, che avete partecipato a decine di concorsi ed altrettanti colloqui di lavoro, che avete la preoccupazione della vostra misera pensione, come potevate accettare una simile imposizione? Lorenzo ed Allan, voi che invidiate i vostri amici rimasti nelle loro ridenti case di Frattamaggiore e di Rio, che possono andare a mangiarsi un panino da Mc Donald’s in santa pace invece di essere assediati dai tifosi al Quisisana di Capri, bene avete fatto a ribellarvi a questo infausto destino. Tu Maria Josè, che a Napoli sei stato costretto a calcare per anni i palcoscenici internazionali e a far crescere i tuoi figli dinanzi al triste panorama di Posillipo, so bene che invidi la bella vita di tuo fratello Juan che se la spassa nel Bolivar ricoperto di soldi. E tu Ciro Dries? Potevi mai dormire a Castelvolturno, all’addiaccio peggio dei privilegiati senzatetto che hanno la fortuna di mangiare le tue pizze? Certo che no! So bene che noi privilegiati che abbiamo lasciato a 18 anni la nostra città per cercare lavoro al Nord o all’estero, che abbiamo trascorso la nostra gioventù sui confortevoli banchi universitari anziché sugli sporchi e pericolosi campi di calcio, che abitiamo in meravigliose e grigie città operaie anziché nel fastidioso bagliore del sole napoletano, non possiamo comprendere appieno le vostre questioni di principio e le vostre lotte sindacali al cui confronto i lavoratori dell’Ilva appaiono dei Paperoni viziati. Abbiate pazienza con noi ignoranti, che ci identifichiamo nella maglia che voi così degnamente indossate, di cui Lorenzo porta l’insopportabile fardello di adornare con la fascia da capitano, che vi acclamiamo sempre ed ovunque infastidendovi con il nostro stupido e passionale affetto. Scusateci! Forse, però, e dico solo forse, potevate reagire anche in maniera diversa ai succitati soprusi e sopportare ancora una volta le angherie del padrone affamatore. Magari ricercando il dialogo e mettendoci la faccia, quella stessa faccia un po’ rubizza che aveva un capitano di qualche anno fa e che usava anche per fermare il pallone sulla linea di porta incurante dei calci che potevano deformarla. Si chiama Peppe Bruscolotti, aveva un milionesimo della classe che vi contraddistingue ed il brutto vizio di essere un uomo con gli attributi ed un cuore grandi così. Mi sovviene, a questo punto, solo un interrogativo: a partire da gennaio o dal prossimo giugno ci ricorderemo ancora di voi come facciamo di Palo ’e fierro? Certo che ce ne ricorderemo, su questo non abbiate dubbi. Noi privilegiati abbiamo la memoria lunga quando si tratta di poveracci come voi, vi accompagneremo sempre e sempre sarete nei nostri pensieri e nelle nostre preghiere. Buona vita a voi tutti e se avete bisogno, vi aiutiamo a preparare le valigie, chiedete pure! Alla prossima..