Le emissioni ed i consumi reali delle auto in commercio sono periodicamente testati dal consorzio Green Ncap, mediante controlli - oggettivi e indipendenti - effettuati sia in laboratorio che nel traffico. L’obiettivo del consorzio, voluto da Fia (Federazione Internazionale de l’Automobile) ed Euro Ncap (di cui fa parte l’Automobile Club d’Italia), è di promuovere auto meno inquinanti e più efficienti in termini di consumi di carburante ed energia. Lo schema di valutazione Green Ncap si fonda su tre importanti parametri: le emissioni nocive (Clean Air Index - Ca), l’efficienza energetica (Energy Efficency Index - Ee) e le emissioni dei gas serra climalteranti (Greenhouse Gas Index - Ghg). La valutazione complessiva del veicolo esaminato viene espressa con l’attribuzione di un certo numero di stelle: 5, ovvero il massimo, indicano un’autovettura sostenibile; 1, cioè il minimo, evidenzia forti criticità in termini di rispetto dell’ambiente. I protocolli seguiti forniscono una stima completa dell’impatto ambientale delle autovetture, anche e soprattutto in riferimento alle reali condizioni di guida, indipendentemente da quanto richiesto dalla normativa vigente. L’attuale valutazione Green Ncap si limita alle sole emissioni allo scarico (valutazione dal serbatoio alla ruota, il cosiddetto “tank to wheel”), ma nelle future revisioni dei protocolli è in programma una valutazione dal pozzo alla ruota (“well to wheel”) in modo da garantire confronti tra le diverse alimentazioni più equi e completi. Nell’ultima serie di test, Green Ncap ha esaminato ben 24 vetture: 10 con motore a benzina (8 convenzionali e 2 ibride), 10 diesel, 2 alimentate a gas metano (Cng) e 2 completamente elettriche (Bev). Ecco i risultati, partendo dalla tipologia di alimentazione che ha mostrato le migliori perfomance in assoluto, ovvero le elettriche. Di questa categoria sono state prese in considerazione la Renault Zoe e la Hyundai Kona. Entrambe hanno ottenuto il massimo punteggio (5 stelle), e l’eccellenza nei 3 giudizi tecnici. Bassi e simili sono i consumi energetici (circa 24 Kwh per 100 km percorsi), mentre l’autonomia della Zoe risulta maggiore (231 km) della Kona (200 km).

IBRIDE. Le due vetture testate, Toyota CH-R (3,5 stelle) e Honda CR-V (2,5), hanno dimostrato che la tecnologia ibrida può ridurre, significativamente, i gas serra. La Toyota si è distinta per una maggiore efficienza, ma entrambi i modelli risentono dell’assenza di filtro antiparticolato, come dimostrano i risultati penalizzanti durante il regime di marcia con alimentazione convenzionale a benzina.

DIESEL. I veicoli Euro 6d, dotati di sistemi di post-trattamento avanzati, hanno evidenziato minori emissioni inquinanti rispetto a quelli a benzina e metano. Le due Mercedes-Benz C 220d e V 250d hanno ottenuto il punteggio migliore - dopo i veicoli elettrici - nel Clean Air Index, a dimostrazione che un buon design e un post-trattamento efficace possono rendere i motori diesel rispettosi dell’ambiente. I due suv diesel, Dacia Duster (2,5 stelle), e Jeep Renegade (2), hanno fallito, invece, la prova del Greenhouse Gas, mostrando elevate emissioni di CO2. Tra i modelli ’business class’, la Mercedes-Benz C 220d ha avuto 3 stelle per il miglior controllo delle emissioni, mentre BMW 320d e Volkswagen Passat si sono fermati a 2,5 stelle.

BENZINA. Tre stelle sono state assegnate alle supermini a benzina (Volkswagen Polo, Peugeot 208 e Renault Clio). La Polo ha registrato il miglior controllo delle emissioni, mentre la Clio la migliore efficienza energetica. Non buoni, invece, i risultati della Suzuki Vitara (2,5 stelle) a causa delle emissioni nocive. METANO. Le due autovetture esaminate di questa categoria, ovvero Audi A4 g-tron (2 stelle) e SEAT Ibiza (3 stelle), sono state penalizzate dalle modeste prestazioni dei filtri antiparticolato. Per quanto riguarda i Van furgonati - i cui giudizi non sono stati brillanti a causa della massa, dell’aerodinamica e dei consumi elevati - l’Opel Zafira Life, la Mercedes Classe V e la Volkswagen T6 hanno ottenuto tutti 1,5 stelle.