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Sguardi di donna sulla città dal moto perpetuo. Appassionato e tenero, ironico e pungente, attento e intenso, l’occhio delle donne si sofferma su particolari scenari di vita partenopea e li ferma nell’obiettivo.
Cinque fotografe, 10 scatti, 2 a testa: quanto basta per cogliere l’essenza di uno stile.
Le foto di Roberta Basile, Lucia Dovere, Emanuela Esposito, Sonia Mosca e Paola Tufo, in mostra al Caffè Intra Moenia in piazza Bellini fino a lunedì, hanno l’immediatezza della cronaca ma anche l’intensità di un pensiero emozionato. Approcci diversi certo, derivanti da percorsi umani e professionali autonomi, eppure collegati fra loro da una sensibilità tutta volta a cogliere, nel particolare, l’universale.
C’è l’allegria di ogni sposa, nella morbidezza bianca della seta che avvolge la danza di una femminilità rotonda e serena, come la ritrae Lucia Dovere. E c’è un erotismo tutto femminile nell’accessorio ricercato sulla gamba aggressiva (nella foto) catturata dallo scatto di Roberta Basile. Ci sono le madonne e i cristi in croce di ogni latitudine nella contrazione del volto di una madre che poggia la guancia sul cuscino con l’immagine del figlio ammazzato, così come l’ha immortalata Emanuela Esposito. Ma c’è anche la fissità di ogni bellezza da copertina, nel ritratto che Paola Tufo ha realizzato per una servizio di moda. E poi ci sono la tensione e l’emozione di tutto il calcio, nella coppa vibrante di luce e di azzurro che il calciatore Higuain  bacia con passione trionfante, subito intercettato dal click di Sonia Mosca.
Felice intuizione di Mario Laporta, questa di proporre all’attenzione del pubblico una scelta di lavori di giovani fotografe. Innanzitutto perché documenta la vitalità delle donne in un settore ancora dominato da una presenza quasi completamente maschile. E soprattutto perché conferma il valore artistico di una linea di ricerca espressiva che, coniugando le esigenze della cronaca con quelle del sentimento, fa della soggettività dell’immagine un punto di forza e la trasforma in narrazione emozionale.
Una collettiva essenziale ma assai interessante, che riesce ad aprire un nuovo orizzonte di senso nella percezione di Napoli.

 

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