A vent’anni dalla sua morte, vita morte e miracoli sulla dea che scendeva dalle scale nella biografia romanzata “Wanda Osiris - Prima soubrette e donna (con)turbante" (Cavinato Editore) scritta da Roberta Maresci, tra paillettes, varietà e rose Baccarat, comprate a sue spese e da lei personalmente, cosparse di profumo Arpège.

WANDA. Non fu ballerina, ma eccelleva nel “birignao”. Voleva fare il teatro, studiò il violino ma le bastava camminare per incantar tutti. Figlia del palafreniere battistrada di Umberto I, tale fu la sua fama che per lei venne coniato un superlativo assoluto, fino ad allora riservato agli aggettivi, e diventò “la Wandissima”. Memorabile il grande sodalizio con Macario e Dapporto. Religiosa e superstiziosa, non sopportava il colore viola e gli uccelli, neppure di stoffa. Ma perché Anna Maria Menzio all’apice del successo, uscì di scena e scese un’ultima volta la copia della scala del Vittoriale e Notre Dame, per tornare a vivere una vita normale con il suo vero nome?

PERCHÉ. A vent’anni dalla morte di Wanda Osiris, arriva in libreria l’unico libro dedicato a questo strano caso d’artista, che non eccelleva in campi specifici se non in quel modo studiatissimo di arrotare e ampliare le parole in cui solo Tina Lattanzi le stava al passo. La Osiris, il cui cognome d’arte “egizio” nacque dal matrimonio Iside e Osiride, fu un effetto speciale dello spettacolo. “Donna da spolvero” nel 1937, cantava d’amore e fece ridere accanto Totò, Bramieri e Vianello. Si ossigenò i capelli e inaugurò la moda del turbante ma vantò in sala spettatori eccellenti: Mussolini scese da una carrozza, a Riccione, per farle i complimenti, De Pisis le dedicò un ritratto mentre De Chirico le scarabocchiò un profilo su una tovaglia.

BIOGRAFIA AUTRICE. Roberta Maresci (1971), giornalista e scrittrice. Esperta di collezionismo e antiquariato. È stata voce e autrice per Rai Radio2 di programmi come "La stanza delle meraviglie", "Il buongiorno di Radio2", "La notte dei misteri" e "Sabato Italiano". Ha scritto per la Treccani alcune voci dell’Enciclopedia della Moda ma non ha neppure un gatto. Ha pubblicato 12 libri: "La stanza delle meraviglie" (Rai-Eri), "Death Market" (Castelvecchi), "Lo scambio" (Castelvecchi), due edizioni dell"Annuario del collezionismo" (Mosè edizioni), "I grandi miti del XX secolo" (Newton Compton), "Il grande libro del collezionismo" (Newton Compton), "La sigaretta" (Idealibri). Per Gremese editore ha pubblicato “Mina”. Per la collana Donne nel mito (Gremese-Diva Universal) ha pubblicato “Raffaella Carrà”, “Maria Callas” e“Mina”. Per De Agostini ha curato "L'enciclopedia del profumo". Ha ricevuto premi. Il più curioso? “Due palle in carriera”. Come giornalista collabora con Il Tempo, For Men e Bellezze d’Italia.