Il dolore non è un privilegio", la mostra fotografica di Ilaria Sagaria a cura di Federica Cerami al The Gallery Studio Via Carducci 2 Napoli. Vernissage venerdì 30 dalle ore 19 alle 22. La mostra sarà preceduta da un Seminario che si terrà al Pan alle ore 16 e vedrà la presenza, di: Ilaria Sagaria e di Maria Cristina Antonini (pittrice e docente di pittura all’Accademia di Belle Arti di Napoli), Eleonora Meo e Chiara Guida (Collettivo 105 – Assemblea della casa delle donne di Napoli/bene comune).

LA CRITICA. "Il dolore non è un privilegio" è un racconto doloroso, pubblico e intimo al tempo stesso, realizzato da Ilaria Sagaria attraverso un percorso fotografico diviso in dodici tappe. I nostri occhi sono delicatamente accompagnati dentro una violenza che si perpetua da tempo: donne sfregiate dall'acido, per mano crudele di uomini un tempo amati. Ilaria, sulla base delle testimonianze di alcune vittime, costruisce un racconto di quello che accade alle donne dopo questo attentato alla loro vita. Preparatevi a entrare nelle sue immagini piene di riferimenti pittorici dal vago sapore onirico. Ilaria lascia a ognuno di noi lo spazio dell'immaginazione e delicatamente parla, fotogramma dopo fotogramma, di dignità persa, di vita cancellata e di un futuro che è tutto da costruire con una voglia di vita da voler riconquistare. C'è una disperazione sussurrata, una ferita da immaginare e una solitudine profonda che accompagna la protagonista di questo racconto: la nostra attenzione resta vigile dal primo all'ultimo fotogramma". Così Federica Cerami nel testo critico. 

L'ARTISTA. «Il mio lavoro racconta del dramma psicologico che devono affrontare le donne colpite dall’acido. - così Ilaria Sagaria - Questo tipo di aggressione viene chiamata “vitriolage” perché nella stragrande maggioranza dei casi l’acido utilizzato è il vetriolo. La violenza tramite acido è un fenomeno globale che non è legato alla razza, alla religione, e tantomeno alla posizione sociale e geografica. Nonostante siano stati registrati alcuni casi di aggressione anche ai danni di uomini, quella tramite acido rimane una forma di violenza con un impatto maggiore sulle donne e riflette e perpetua la loro discriminazione sessuale all’interno della società. Queste donne subiscono una tortura che è terribile anche soltanto immaginare: vengono colpite con getti d'acido corrosivo sulla pelle del viso, vengono accecate, rese sorde, annientate. Colpevoli sono i mariti, i padri, i fratelli, talvolta persino altre donne, corrotte e/o assimilate alla crudeltà dei loro maschi. Questo accade alle ragazze e alle donne che osano rifiutare di fidanzarsi o sposarsi, magari perché la loro dote non è considerata sufficiente dalla famiglia del marito, perché hanno interrotto una relazione o anche soltanto per invidia o cattiveria». «Il volto sfregiato è solo una parte visibile del calvario che queste donne devono affrontare: - continua la Sagaria - oltre alla brutalità dell’evidenza causata da un gesto inumano, al dolore insopportabile, alle operazioni chirurgiche, ai segni e alle cicatrici, c’è il trauma psicologico da affrontare, l’incapacità di riconoscersi, la depressione e l’isolamento. Attraverso le mie fotografie mi sono soffermata sulla dimensione psicologica, sul concetto di vuoto, di memoria e identità. Molte donne nella fase iniziale della convalescenza non possono esporsi in alcun modo alla luce del sole, poiché i raggi ultravioletti causerebbero ulteriori danni alla pelle già devastata. Sono costrette così a passare lunghissimi periodi chiuse dentro casa e anche quando potrebbero uscire all’aperto, molte di loro non hanno il coraggio di mostrarsi in pubblico, poiché non si sentono pronte ad affrontare lo sguardo della gente. Dentro casa molte di loro tolgono gli specchi e le loro fotografie, eliminano qualsiasi cosa che possa mostrare quello che erano prima e quello che sono ora».

LA MOSTRA. Orari della mostra: Venerdì 30 novembre dalle 19 alle 22 Vernissage; Domenica 2 Dicembre dalle 10 alle 13; Lunedì 3 Dicembre dalle 16 alle 19; Martedì 4 dicembre dalle 16 alle 19.