NAPOLI. Per la prima volta al mondo una città va in terapia di gruppo, racconta i suoi deliri, le sue insicurezze. È “Napoli in Treatment”, inedito format che porterà sugli schermi di Videometrò (per cinque mesi da aprile 2015) le storie, i problemi, le ansie, le risorse, i “sintomi” dei cittadini partenopei proprio come fossero pazienti in cura da uno psicoterapeuta. Tutti membri di una grande famiglia/città che ha profondamente bisogno di ricomporre la sua identità.

IL FORMAT. Venti puntate a tema, ognuna divisa in quattro flash quotidiani di un minuto per una “psico-fiction” ideata da Roberta De Martino, psicologa e giornalista, e diretta dai videomaker Angelo e Pierfrancesco Borruto con il patrocinio del Comune di Napoli e dell’Ordine degli Psicologi della Campania. Il format vedrà Partenope (voce, Rosaria De Cicco) correre dallo psicoterapeuta – il dottor Antonio Cimone, interpretato dall'attore Francesco Mastandrea - perché afflitta da somatizzazioni e sofferenze. Un percorso terapeutico rivelato in pillole-video in tutte le sue tappe: dal primo contatto con l’esperto alla narrazione dei tanti vissuti dolorosi (emergenza rifiuti, camorra, disfunzioni dei trasporti) e, soprattutto, dei valori positivi partenopei, resi visibili attraverso la voce di semplici cittadini, associazioni, imprenditori, rappresentanti delle istituzioni. Volti quotidianamente impegnati nel migliorare Napoli e ascoltati tra limiti e possibilità nel cerchio di sedie rosse della terapia di gruppo.

IL PROGETTO. Singole storie unite in una narrazione coerente per restituire a Napoli complessità e autostima. Un modo di fare comunicazione diverso e innovativo per un progetto finanziato dall’Istituto Fondazione Banco di Napoli, presieduto da Daniele Marrama, e promosso dall’associazione Le leggi del mondo e Videometrò News Network, diretto da Luciano Colella (che ha offerto il canale di trasmissione a titolo gratuito), per la supervisione di Renzo Carli (direttore SPS, già ordinario di Psicologia clinica alla Sapienza), Giovanni Madonna (responsabile IIPR - Istituto Italiano Psicoterapia Relazionale) e Antonella Bozzaotra(presidente dell'Ordine degli Psicologi della Campania).

LO SFOGO DELLA CITTA'. Generalmente – spiega Roberta De Martino, psicoterapeuta sistemico-relazionale - quando un paziente arriva nello studio di uno psicoterapeuta dà subito sfogo al suo vissuto di sofferenza, lamentandosi della propria sintomatologia. L’esperto, dopo l’ascolto, prova a esplorare la storia del paziente per estendere il suo punto di vista e ricordargli che è qualcosa di più ampio della sua ansia, della sua depressione, della sua ipocondria. Possiede, infatti, risorse che vanno riscoperte e ridefinite per poter rinarrare la sua vita in chiave integra e complessa. Secondo l’approccio sistemico-relazionale – continua De Martino - i problemi non sono nelle persone ma nelle relazioni che tra esse intercorrono e nei sistemi di convivenza che stanno fallendo. Per tale ragione gli psicoterapeuti sistemici spesso convocano in seduta la famiglia del paziente che lamenta una sintomatologia per comprendere come ciascun componente di quel sistema partecipi a quella ‘danza familiare’, contribuendo al permanere delle problematiche. Napoli in Treatment applica lo stesso approccio alla città vista come società/famiglia. Nel tentativo di rispondere a domande attuali da una prospettiva che integri comunicazione, psicologia e arte: cosa sta succedendo nella nostra famiglia/città? È possibile insieme, curando le relazioni, porre fine a ‘sintomi’ collettivi tanto dolorosi? Il format, tra le puntate in onda e una piattaforma web, allestirà uno spazio di partecipazione civica attiva per stimolare i cittadini a compiere passi diversi nella ‘danza collettiva quotidiana’, sconvolgendo gli atavici equilibri che alimentano il costante stato di crisi della città”.

AFFRONTARE I PROBLEMI CON IRONIA. “Napoli in Treatment è un modo ironico per pensare i problemi della nostra città - dichiara Antonella Bozzaotra, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, supervisore NIT - e, con gli strumenti tipici della psicologia, individuare le possibilità emergenti dai vincoli. Vincoli che sono spesso i modi di pensare sempre nella stessa maniera alcuni aspetti della convivenza a Napoli. Luoghi comuni che non permettono di individuare ciò che può essere modificato nell'immediato e con poco sforzo. Credo che Napoli in Treatment rappresenti un'opportunità per sorridere di questa città senza rassegnazione, ma interrogandosi sulla propria storia per  rinarrarne e rafforzarne gli aspetti di un'identità spesso appiattita su aspetti contrapposti che non lasciano spazio al riconoscimento”.