L’estate è arrivata e con essa anche l’ossessione di tante persone: la prova costume. In molti, infatti, cedono un anno intero alle tentazioni della gola pensando di rifarsi velocemente a ridosso della bella stagione, in modo da non sentirsi inadeguati quando sulle spiagge non ci saranno vestiti a nascondere gli effetti dei peccati di gola. Parte così la corsa alla forma fisica perduta che passa per sessioni estenuanti di allenamento e diete improbabili. Col risultato, nella migliore delle ipotesi, di recuperare solo in parte i danni arrecati al proprio fisico; nella maggior parte dei casi, non si risolve nulla; troppo spesso si arrecano più danni che benefici, andando ad aggravare ulteriormente la situazione, arrivando a compiere pratiche ginniche ed alimentari tutt’altro che salutari. La più diffusa tra queste è quella che riguarda la regolarità dei pasti. È purtroppo consuetudine, in chi vuol perder peso, pensare che saltare uno o più pasti riduca l’assunzione delle calorie e, quindi, aiuti a perdere peso. Niente di più sbagliato. Vediamo cosa succede nel nostro organismo mettendo in atto questa pratica. Se si salta un pasto, infatti, si abbassa progressivamente il livello di zuccheri nel sangue (ipoglicemia); di conseguenza il nostro corpo è programmato per andare in “allarme” e cercare di reperire energie per sopravvivere. Tale pratica viene messa in atto dalle ghiandole surrenali deputate alla produzione di ormoni: in questo caso, viene prodotta una gran quantità di cortisolo che ha il compito di reperire energie da destinare al cervello per la sopravvivenza dell’intero organismo. Non essendoci cibo disponibile, la via più breve consiste nel “demolire” i muscoli prelevandone proteine: conseguenza di questo processo è la perdita di tonicità muscolare con un aumento esponenziale dello stress che è controllato dallo stesso ormone. Il rischio maggiore è quello di non resistere al senso di fame e mangiare poi qualcosa di poco bilanciato che faccia impennare la glicemia nel sangue coinvolgendo il pancreas a produrre insulina che sequestra gli zuccheri non immediatamente utilizzati per andarli a conservare sotto forma di grasso. Purtroppo, però, in caso di spuntini poco equilibrati, con la stessa velocità con cui sale, la glicemia scende di nuovo, innescando nuovamente le ghiandole surrenali in un circolo vizioso. A tutto questo si aggiunge anche una seconda azione svolta dal cortisolo: questo, infatti, oltre a compromettere la massa muscolare, frena la riproduzione cellulare causando uno stress degenerativo. Tutto quanto appena schematizzato è stato oggetto di studio su cavie da parte di un team di ricercatori dell’Università dell’Ohio che ha dimostrato come pratiche alimentari sbagliate possano portare a risultati opposti a quelli attesi comportando aumento del tessuto adiposo, soprattutto a livello addominale. Martha Belury tra gli autori dello studio, ha chiarito: «Questo supporta l’idea che piccoli pasti durante la giornata possono essere utili per la perdita di peso, anche se potrebbe non essere un approccio pratico per molte persone. Ma sicuramente non conviene saltare i pasti per risparmiare calorie, perché così facendo si sottopone il corpo a notevoli fluttuazioni dei livelli di insulina e glucosio: il che potrebbe far guadagnare grasso invece di farlo perdere». Dunque ricordiamoci della nostra linea, e quindi della nostra salute, durante tutto l’anno. Ma soprattutto, in caso di comportamenti che ci hanno portato ad assumere peso, evitiamo i rimedi fai-da-te e rivolgiamoci a figure professionali che ci possano dare i giusti consigli alimentari da accompagnare sicuramente alla giusta attività fisica che è un toccasana al pari della giusta alimentazione. mi_sa@inwind.it