Ibenefici della luce solare sul corpo umano sono molteplici. Partendo dalla funzione dell’organismo di produrre vitamina D, fondamentale per la robustezza delle ossa, essa possiede anche la capacità di stimolare il sistema endocrino affinché questo produca due ormoni: la serotonina e la noradrenalina. La prima che sovrintende aspetti fondamentali quali l’umore, la temperatura corporea, la sessualità, l’appetito; la noradrenalina che invece regola attenzione e reattività al livello cerebrale. Studi condotti in questi ambiti hanno evidenziato come l’umore sembra peggiorare dall’equatore verso i poli, e come non sia sufficiente un’esposizione ad una qualunque fonte luminosa artificiale, ma serva una luce con specifiche caratteristiche, simili proprio a quella solare per frequenza ed intensità. In alcuni paesi nordici per questo motivo sono state pensate terapie che prevedano l’esposizione una luce artificiale che simuli quella solare. Ma le potenzialità non finiscono qui. Infatti, un recente studio condotto presso la Georgetown University Medical Center (Washington), e pubblicato su Nature Scientific Reports, ha descritto la possibilità di rinforzare il sistema immunitario proprio grazie alla semplice esposizione alla luce solare. Gerard Ahern, coordinatore dello studio, spiega in dettaglio lo studio e le potenziali applicazioni: «Tutti sappiamo che la luce solare promuove la produzione di vitamina D che, tra le altre cose, aiuta anche il sistema immunitario, ma quello che abbiamo scoperto è un altro meccanismo ancora, inedito e del tutto indipendente. È probabile che alcuni effetti sulle difese immunitarie che venivano finora attribuiti alla vitamina D siano in realtà dovuti a questo nuovo meccanismo». Tutto passa attraverso il ruolo svolto da un particolare tipo di linfociti: i “Linfociti T”. questi sono cellule che hanno un ruolo fondamentale nell’eliminazione di cellule neoplastiche e agenti patogeni come virus, batteri intracellulari e parassiti unicellulari. «Le cellule T - continua Ahern - devono muoversi per fare il loro lavoro, cioè per andare sul luogo dell’infezione e organizzare una risposta. Il nostro studio dimostra che la luce del sole le attiva in maniera diretta aumentando la loro motilità». Queste cellule così potenti sono presenti in tutto il corpo, ma particolarmente concentrate nel derma, uno degli strati della pelle. È proprio qui che potrebbero essere raggiunte dalle lunghezze d’onda tipiche della luce blu, ovviamente presenti anche nella luce solare che contiene tutte le lunghezze d’onda presenti nello spettro visibile, dove ne risulterebbero “potenziate” per poi muoversi all’interno dell’intero organismo. Il meccanismo d’azione può essere sintetizzato in pochi passaggi: i linfociti T raggiunti dalla luce blu inducono la produzione di perossido d’idrogeno (meglio nota come acqua ossigenata) da parte dei globuli bianchi che normalmente la producono in caso di infezione. Il perossido d’idrogeno così prodotto svolge un doppio ruolo: aggredisce i batteri distruggendoli, ma svolge anche il compito di trasmissione dell’informazione della presenza dell’infezione, attivando così l’intero sistema immunitario. Il gruppo di ricerca, quindi, ipotizza che il potere attribuito alla vitamina D di potenziare il sistema immunitario, possa essere invece dovuto alla luce blu grazie al meccanismo descritto. Se tale ipotesi risulterà vera si potranno percorrere nuove terapie per stimolare il sistema immunitario a base di luce blu che, a differenza degli ultravioletti dannosi per la pelle, non presentano controindicazioni. mi_sa@inwind.it