Per una rubrica scientifica come la nostra, ancor di più per la ricerca in generale, l’obiettività è uno dei pilastri fondamentali su cui reggono la veridicità e l’utilità dei risultati. Quelli che talvolta possono sembrare freddi dati numerici sono il faro guida unico che potrà garantire alla fine di avere tra le mani una ricerca vera, utile e utilizzabile. Per la rubrica di oggi, dimentichiamo completamente questa premessa perché mi dichiaro anticipatamente di parte e, a mia volta, sperimentatore empirico di ogni sorta di beneficio che si può avere in materia. Il tema odierno riguarda i nostri “migliori amici”: i cani. Grazie a ricerche di pubblicazione recente, si sono aggiunti nuovi aspetti benefici a tenere un cane in casa. Già era abbondantemente noto che la presenza di un animale aiutasse persone con problemi della sfera psichica, sia in senso comportamentale che degenerativo: la presenza di un animale domestico, infatti, aiuta chi ha problemi di depressione, e i più piccoli in quanto aiuta a responsabilizzarli; di recente, inoltre, è stato condotto un esperimento presso case di riposo costatando una maggior vitalità negli anziani che, viceversa, trascorrevano noiosamente e senza stimoli le loro giornate, e aiutando anche quelli che erano stati colti da patologie cerebrali degenerative, costatando un miglioramento in alcuni deficit dei pazienti. Oggi, però, illustrerò studi effettuati in America e presentati durante il meeting annuale dell’American College of Allergy, Asthma and Immunology (ACAII). In una prima ricerca, condotta dai ricercatori dell’Università di Alberta, in Canada, e pubblicata sulla rivista Microbiome, la coordinatrice dello studio Anita Kozyrskyj ha verificato che la presenza di cani e gatti in casa contrasterebbe l’insorgenza di allergie e sovrappeso nei bambini e il rischio di trasmissione di Stretococco B durante il parto, causa di polmonite nei neonati. Per questo studio sono stati presi in considerazione circa 800 bimbi a contatto con animali dalla fase della gestazione fino all’età di tre mesi: nelle loro feci vi era abbondanza di due batteri, il Ruminococcus e l’Oscillospira, che hanno un effetto benefico proprio contro allergie infantili e obesità, grazie all’influenza sulla flora batterica intestinale sulla madre prima, sul piccolo dopo. L’autrice dello studio spera di riuscire un giorno a creare un integratore che apporti gli stessi benefici. La compagnia di un cane, anche solo un’ora al giorno, durante la gravidanza, inoltre, contrasta l’insorgenza dell’eczema infantile. A questa conclusione è giunto il team di studiosi guidato da Gagandeep Cheema. Tale circostanza, però, va diminuendo con l’età e si vanificherebbe intorno ai 10 anni. Pertanto un cane durante l’infanzia, soprattutto durante i primi due anni di vita, sarebbe un’ottima prevenzione anche contro tale patologia. Infine, anche contro l’asma sembra che i cani possano dare una mano. È la conclusione a cui è giunta l’equipe guidata dal dottor Po-Yang Tsou, grazie all’esposizione preventiva a determinati allergizzanti e batteri di cui il pelo del cane sarebbe veicolo. Insomma, un animale in casa cambia la vita e solo in termini positivi. Se vogliamo trovare una cura a sintomi e disagi, corriamo in un canile e adottiamo un amico a quattro zampe: avremo salvato una vita destinata ad essere triste e avremo dato una svolta oltremodo positiva alla nostra. mi_sa@inwind.it