Il prof. Adriano Mazzarella è un amico di vecchia data della nostra rubrica, con cui spesso abbiamo cercato di dare un contributo nell’interpretazione dei fenomeni meteo, soprattutto ad ampia scala, alla luce di quanto si sente relativamente al riscaldamento globale, alla mutazione delle stagioni, allo sconvolgimento mondiale del clima e sulle presunte cause. Il nostro ospite odierno, per chi avesse perso le puntate precedenti, è il Direttore dell’Osservatorio Meteorologico di Napoli, il più antico del mondo in quanto istituito (come si legge sul sito www.meteo.unina.it) per decreto dittatoriale da Garibaldi il 29 ottobre 1860, su richiesta del prof. Luigi Palmieri, titolare della prima cattedra di Meteorologia nell’Italia unita. L’affinità col nostro ospite è risaputa da chi ci segue assiduamente ed è basata sulla modalità di studio che egli ha del fenomeno meteo: un approccio puramente scientifico, dove una legge diventa vera solo se è riproducibile, nella fattispecie anche alla luce dell’andamento storico del fenomeno che, come tutte le cose della natura, presenta andamenti ciclici. In particolare, in merito al tanto discusso fenomeno del global warming, è annoverato tra i negazionisti, termine coniato per screditare chi non accetta la propaganda pseudoscientifica e l’omologazione alla dottrina di coloro che da queste colonne abbiamo sempre definito “benpensanti”, ma pretende di dare risposte cercando di prendere in considerazione tutti i fattori che entrano in gioco in un fenomeno, senza tralasciarne alcuni o esasperandone altri. Professore, l’estate è arrivata più tardi del solito e senza la violenza degli ultimi anni. «Quest’anno si è verificato quello che in fisica si chiama “persistenza”: ad un inverno mite è seguita un’estate non troppo calda. Inoltre stiamo assistendo ad un fenomeno che potrebbe sembrare strano: sono tornate le mezze stagioni. Quest’anno proprio in corrispondenza del solstizio d’estate del 21 giugno abbiamo avuto l’innalzamento delle temperature e la percezione della nuova stagione». Quindi quale potrebbe essere l’andamento del meteo per quest’estate? «È sempre azzardato fare previsioni a lungo termine, ma ci sono ottimi indizi che quest’anno torneremo ad un’evoluzione meteorologica tipica delle nostre zone: caldo “accettabile” fino alla seconda decade di luglio; poi ulteriore innalzamento delle temperature fino alla prima decade di agosto, dando luogo al fenomeno della canicola, così denominato perché il periodo di caldo massimo coincide con la fase in cui il sole è entrato nella costellazione del Cane maggiore». Una breve parentesi su una nostra vecchia passione: il global warming. Anche io, come lei, sono scettico nei confronti della propaganda a livello mondiale in merito al riscaldamento globale, come ben sanno anche i nostri lettori. «Troppo peso è stato dato ad un organismo, l’Ipcc (Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, n.d.r) creato politicamente e che proprio alla politica risponde. Purtroppo è un organismo basato su una serie di equivoci: innanzitutto non prevalgono i climatologi, ma i matematici. Quindi tutto deve essere espresso in modelli matematici e se tale modello prevede un andamento, questo è dogmatico. Ma tali equazioni, come spesso ho sottolineato, peccano di dati fondamentali, come l’intervento del sole, per ridurre al minimo le variabili da considerare. Il risultato è un’infinità di equazioni che non tengono presente della storia della climatologia ma pretendono di prevederne il futuro. Proprio il meteo di questi giorni, per chi non ha dottrine da seguire, è la testimonianza che la natura in ogni sua manifestazione prevede delle oscillazioni, e che creare allarme per pochi anni “anormali” non solo è un errore, ma rischia anche di condizionare inutilmente politiche sociali ed economiche di tutto il mondo ».

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