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18 Maggio 2020 - 16:32
NAPOLI. Sono ritenuti responsabili di tre truffe, messe a segno tra maggio e novembre del 2019, ai danni di anziani residenti a Bari, Polignano a Mare e Monopoli, mentre un quarto tentativo è stato sventato dai parenti della vittima accortisi in tempo del pericolo.
I carabinieri della Compagnia di Monopoli, con la collaborazione in fase esecutiva dai Comandi Provinciali di Napoli e Verona, hanno arrestato, in esecuzione di una misura cautelare emessa dal gip del Tribunale di Bari, due persone, entrambe originarie della provincia di Napoli, con l'accusa di truffa aggravata.
A finire in manette sono stati due incensurati, un 26enne, C.L., operaio trasportatore e una donna 27enne, S.C., disoccupata. Le indagini hanno dimostrato come facessero parte di una organizzazione in grado di pianificare meticolosamente le truffe mediante una suddivisione dei ruoli.
C'era chi si occupava della selezione delle vittime, scrutando nelle parentele, quelli che contattavano telefonicamente gli anziani per ingannarli, fino a coloro che si recavano in trasferta per prelevare il denaro dall'abitazione delle vittime. Tutto iniziava quando la vittima riceveva la telefonata da un tizio che si spacciava per avvocato, il quale si trovava ad assistere il nipote dell'anziano, trattenuto in caserma oppure arrestato a seguito di un incidente stradale. Quindi, per essere più convincente, passava la telefonata ad un altro complice il quale a sua volta si fingeva maresciallo dei carabinieri: era proprio quest'ultimo a chiedere, quale corrispettivo per il rilascio del congiunto, una somma in danaro.
Quando la vittima accettava di pagare immediatamente si presentava a riscuotere un altro complice, con il volto spesso coperto da un cappellino il quale, in alternativa al denaro, poteva farsi consegnare anche gioielli ed altri preziosi, approfittando della circostanza che l'anziano era spesso solo in casa.
Non si esclude che il gruppo possa aver colpito anche in altre province del territorio nazionale, potendo contare su una organizzazione in grado di fornire non solo mezzi e sim, ma anche di falsificare i documenti di riconoscimento, necessari per prenotare alberghi o auto a noleggio.
In un caso, verificatosi a Monopoli, l'inganno non è andato a buon fine in quanto la vittima, allarmata dalla telefonata dei sedicenti avvocato e carabinieri, aveva chiesto l'aiuto dei parenti. Il provento delle attività illecite è stato stimato in 17.000 euro circa fra denaro contante e gioielli. Il 26enne è stato sottoposto ai domiciliari mentre la complice si trova in carcere.
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