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Chiaia, ecco i retroscena della guerra

Chiaia, ecco i retroscena della guerra

La scarcerazione di un ras del clan Strazzullo alleato con Secondigliano avrebbe dato il via ai contrasti. Si cercano le immagini della videosorveglianza per il raid di Santa Maria in Portico

NAPOLI. Starebbe nella scarcerazione di un giovane ras del clan Strazzullo la chiave per capire cosa è accaduto, e sta ancora accadendo, tra la Torretta, Chiaia e Mergellina: territorio in cui improvvisamente è scoppiata la guerra di camorra dopo un lungo periodo di pax.

IL RIBALTAMENTO DELLE DINAMICHE CRIMINALI. Da ottobre in poi si è assistito a un ribaltamento completo nelle dinamiche criminali con la spaccatura in due tronconi: da un lato gli Strazzullo alleati con la malavita di Secondigliano, con i quali si sarebbero schierati anche alcuni esponenti del gruppo Cirella; dall’altro i Frizziero-Piccirillo. Il contrasto non è da poco se si pensa che a novembre Massimo Laviano, detto “terremoto” è stato ferito; in un altro episodio la pistola si è inceppata appena in tempo evitando un probabile omicidio; due pistoleri hanno sparato a raffica contro la palazzina in cui abita il ras Alvino fu Orlando; l’altra notte un commando armato ha attraversato Santa Maria in Portico in chiave quantomeno intimidatorio se non per compiere un agguato. Un quadro che preoccupa gli investigatori, impegnati su due fronti: acquisire più informazioni possibili dal territorio, impedire con una presenza più nutrita in zona il verificarsi di episodi di sangue.

LE ORIGINI DELL’IMPROVVISA FIBRILLAZIONE NELLA ZONA. All’origine dell’improvvisa fibrillazione nei vicoli tra la riviera di Chiaia e il corso Vittorio Emanuele ci sarebbero le voglie del giovane ras emergente, addirittura fino al controllo di Mergellina. Il territorio oltre a essere vasto è anche appetibile per la quantità di attività commerciali e imprenditoriali, cresciute negli ultimi tempi soprattutto nel settore della ristorazione e degli alloggi per i turisti. Cosicché ai traffici di droga presenti in tutta Napoli va aggiunto il “pizzo” ai negozi e sui parcheggiatori abusivi, visto che soprattutto nel fine settimana la movida è una garanzia introiti. Gli equilibri camorristici, che sembravano consolidati, sono saltati e la prova si è avuta con l’agguato a Massimo Laviano cui è seguito l’agguato fallito a uno dei Cirella e le altre vicende.

LE IPOTESI FORMULATE DAGLI INVESTIGATORI. Al vaglio degli investigatori di polizia e carabinieri, coordinati dalla Dda che ha acceso i fari su Chiaia e Mergellina, c’è soprattutto l’ipotesi di un appoggio agli Strazzullo da parte dell’Alleanza di Secondigliano, un cui esponente è imprentato con i ras della Torretta. Un legame emerso 4 anni fa con l’emergente scarcerato nei mesi scorsi e tornato nella zona d’origine dopo aver abitato a lungo proprio a Secondigliano ed essere arrestato nel corso di un summit.

LA RECENTE NOTTATA DI PAURA ALLA TORRETTA. L’ultima notte di paura alla Torretta risale al periodo immediatamente successivo al Capodanno, quando una decina di uomini in moto ha fatto irruzione in via Santa Maria in Portico minacciando alcuni esponenti del gruppo del gruppo Piccirillo. Stando ad alcune indiscrezioni ancora in fase di approfondimento, la spedizione punitiva sarebbe avvenuta con l’avvallo e l’appoggio degli Strazzullo, a ulteriore conferma della fibrillazione criminale in corso.

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