Gesualdo con il suo borgo, gioiello dell’architettura urbana preso ad esempio dall’Università Federico II come modello di studio; la Grotta delle Camerelle di Pianura con il maniero longobardo che domina dall’alto l’anfiteatro dei gladiatori ed i mausolei funerari romani ad Avella; l’Abbazia del Goleto fondata da San Guglielmo da Vercelli e le fortificazioni normanne ed angioine di Calitri; i palazzi gentilizi con i portali in pietra e loggiati di Nusco; il Museo della civiltà normanna ad Ariano. E poi borghi e castelli, sparsi un pò ovunque: da quello federiciano di Bisaccia a quello longobardo dei Principi Biondi a Morra De Sanctis, sede del Parco letterario dedicato allo scrittore e filosofo Francesco De Sanctis. Un territorio da scoprire l’Irpinia, con la rete di Trenitalia più bus ma anche attraverso la ferrovia degli antichi sapori, l’Avellino-Rocchetta Sant’Antonio, una delle più antiche linee ferroviarie della Campania, già il nome una leggenda. Venne infatti soprannominata la “ferrovia del vino” poiché trasportava grosse cisterne piene di Greco e di Taurasi che oggi sbocciano nei calici di mezzo mondo. Questa ed ancora altro per un’Irpinia tutta da scoprire. Adesso ci pensa la DMO Welcome Irpinia, un organismo guidato da Nelly Russo, impegnata da diversi anni presso l’Ufficio turistico del Comune di Avella che ha avviato da subito il processo di costituzione previsto da questo modello organizzativo (Destination Management Organizzation), per la gestione delle destinazioni turistiche creato per rafforzare i servizi e le risorse del varie identità territoriali della Bassa Irpinia. In linea con la Regione Campania, a cui compete riordinare tutto il sistema turistico regionale, i tecnici esperti di turismo hanno definito i confini territoriali della "Dmo Welcome Irpinia" e delineato una prima azione strategica invitando i comuni a prendere visione dell'ambiziosa idea progettuale. Tutto parte dal basso e l’energica iniziativa tende a trainare a se la parte politica. Sono circa 70 i comuni dell’area geografica rientranti nella Bassa Irpinia, Parco Partenio ma anche oltre che aderendo costituirebbero una vera e proprio organismo funzionale che punti allo sviluppo turistico e alla collocazione della destinazione nel mercato del turismo in modo serio, organizzato e sistematico. Ad aprile i primi incontri di approfondimento, subito il processo di costituzione che può contare già sull’adesione di molti altri comuni ed enti che prestano attenzione a questa prima fase che prevede un protocollo di intesa interistituzionale. Un’occasione imperdibile per la Bassa Irpinia che oggi investe nella Cultura, nel Turismo e nelle proprie tradizioni come cardine di un processo di rigenerazione del territorio e di risorsa economica per lo sviluppo locale. Musei, siti archeologici, piccoli borghi ma anche luoghi legati ai sapori autentici e ai grandi vini fanno grande questo territorio e tutti in rete a fare sistema come terreno da cui partire per farlo crescere. Un territorio che non è solo terra di botti sempre piene pronte a regalare sorrisi con profumato brio e terra che sta al centro dei monti d’Italia, come ebbe a cantare Virgilio oltre duemila anni fa. L’Irpinia parte dal proprio patrimonio storico, artistico, culturale ed enogastronomico per offrire ai giovani opportunità di lavoro in loco promuovendo i luoghi di cultura e della viticoltura: un centinaio tra parchi archeologici, siti museali, i carnevali delle “Zeze”, chiese rupestri e mausolei romani, palazzi gentilizi, aziende vinicole. Un patrimonio che si vuole trasformare in un volano di crescita di un territorio che vuole rispetto e attenzione. dalle mille sfaccettature che forma il grande parco della storia e della civiltà rurale, un tesoro nascosto tra piccoli borghi incastonati tra i monti, pietre preziose che il tempo ha saputo custodire con cura e passione, mantenendo intatte cultura e tradizioni. Un territorio, pertanto, meritevole di rispetto e di attenzione e DMO Welcome Irpinia ha tutte le carte in regola per fare toccare con mano i  profumi delle antiche divinità silvestri che hanno contrassegnato questa regione: le vecchie dimore, le chiese rupestri, i luoghi di devozione e di fede, i castelli, l’enogastronomia: una risorsa di inestimabile pronta ad essere rilanciata e per consegnare alle nuove generazioni un modello su cui investire per mantenere alta l’identità del territorio. Cultura e turismo sono la strada e il motore ore di questa visione: il terreno da cui partire e costruire il domani.