«Sono venuto qui per accertare personalmente le conseguenze sulle persone, le cose e i luoghi e posso dire che, rispetto a quelle che potevano essere,possiamo ritenerci fortunati. È una tragedia senza dubbio, ma i feriti sono in via di guarigione, la situazione è sotto controllo. Ringrazio la macchina dei soccorsi che è stata fantastica, e il personale sanitario». Così il premier Giuseppe Conte, all'uscita dall'ospedale Maggiore di Bologna dove ha visitato alcuni feriti dell'incidente di ieri sulla Tangenziale, all'altezza di Borgo Paniagale.

«Essere qui è un modo per essere vicino alle persone e ai loro familiari, - ha aggiunto Conte - testimoniare la vicinanza del governo alle persone che hanno sofferto questa situazione». «Adesso dobbiamo capire quello che è successo, anche per prevenire tragedie del genere» ha spiegato il presidente del Consiglio. Bisogna «vigilare sempre sul rispetto degli standard di sicurezza - ha ribadito Conte - vale per il trasporto su strada, ferroviario, a tutti i i livelli. Ci sono accertamenti in corso, la procura ha avviato un'indagine, dobbiamo capire quello che è successo per prevenire ma il problema non è annunciare nuove normative, ma vigilare sulla sicurezza».

«Non mi pare, infatti - ha specificato Conte - che ci siano smagliature nella legislazione attuale, si può discutere, al limite, se l'articolo 10 del Codice della Strada sia da estendere anche al trasporto di sostanze esplosive e pericolose come il Gpl che era nell'autocisterna». Dopo la visita all'ospedale Maggiore, Conte ha sorvolato in elicottero il luogo dove è crollato il ponte sull'autostrada. In mattinata il premier ha visitato anche l'ospedale Bufalini di Cesena, dove sono ricoverati due pazienti, un ragazzo bulgaro di 17 anni e Riccardo Muci, il poliziotto 31enne della questura di Bologna, originario di Lecce, rimasto ferito mentre interveniva per mettere in sicurezza le persone sotto il cavalcavia. Entrambi hanno ustioni di secondo grado, profonde ma non estese.

IL BILANCIO DELL'INCIDENTE - Il bilancio dell'incidente di ieri parla di un morto e circa 95 feriti di cui due gravi. La vittima sarebbe Andrea Anzolin, 42enne del comune vicentino di Agugliaro che era alla guida dell'autocisterna che avrebbe tamponato un tir, a sua volta piombato sopra una bisarca. Tra i feriti, invece, un 41enne italiano ricoverato da ieri sera nel Centro grandi ustioni di Parma che versa in condizioni critiche ed è in prognosi riservata. L'uomo ha riportato ustioni molto profonde. Ricoverata anche una donna di circa 40 anni: il suo quadro clinico è stabile e non è in pericolo di vita.

L'INCHIESTA - Intanto la procura di Bologna ha aperto un'inchiesta per disastro colposo a carico di ignoti per accertare la dinamica dell'incidente. Tra le possibili cause "un colpo di sonno dell'autista dell'autocisterna o un momento di distrazione, ma è ancora troppo presto per dirlo con certezza", ha sostenuto il procuratore di Bologna Giuseppe Amato, ai microfoni del Giornale Radio Rai. Un "dato importante - spiega - è la registrazione delle immagini dell'incidente, dove si vede il tamponamento dell'autocisterna, l'incendio e poi la successiva esplosione".

Amato esclude, al momento, la responsabilità di altri: "Mi pare che ci sia un evidente nesso di casualità immediato - ha detto - per cui l'implosione del ponte non è correlata ad un possibile difetto di costruzione, con un mal governo da parte del responsabile, è conseguenza immediata di un evento di devastanti proporzioni quale è quello che si è realizzato". "Non abbiamo ritenuto di fare nessun tipo di sequestro con l'intenzione già oggi di consentire alla società Autostrade di ripristinare la circolazione in quel tratto di strada", ha aggiunto Amato, che, infine, ha confermato l'apertura sulla vicenda di un "fascicolo a carico di ignoti dove si ipotizza il disastro colposo e, ovviamente ,il reato di omicidio, lesioni colpose stradali plurime".

L'INCIDENTE - Ieri l'incidente tra la cisterna e il camion ha provocato un orrendo effetto domino: i mezzi si sono incendiati e, dopo alcuni minuti, è esplosa la cisterna. La deflagrazione ha fatto crollare buona parte del ponte dell'A14, dividendo in due l'Italia e scavando in tangenziale un enorme cratere. L'onda d'urto ha raggiunto negozi, ristoranti e case in tutta la zona, provocando un centinaio di feriti. Decine di residenti sono stati evacuati e hanno passato la notte fuori casa. Procede agli accertamenti e ai rilievi la polizia stradale di Bologna d'intesa con la Procura competente.

RIAPERTO TRATTO TANGENZIALE - Nel frattempo è stato riaperto il Raccordo di Casalecchio in entrambe le direzioni. Riaperto anche il tratto di Tangenziale compreso tra gli svincoli 2 e 3 in direzione dell'A1, tratto che rimane invece chiuso in direzione di dell'A14.