Un'unità di crisi permanente dopo la bufera sui concorsi per la sanità in Umbria. Questa l'indicazione data ieri sera ai suoi uffici dal ministro della Salute, Giulia Grillo. "Il quadro della vicenda - commenta il ministro - è molto grave. Per la parte che attiene al mio ministero effettueremo ogni verifica che ci compete. Quando c'è di mezzo la salute dei nostri cittadini non possiamo permettere che gli abusi di una certa politica, di un cattivo modo di amministrare la sanità sporchino il lavoro di tanti operatori che ogni giorno con sacrificio sostengono il Ssn. Cacceremo le mele marce, subito, perché non può esserci salute senza legalità". L'Unità di crisi permanente del ministero ha il compito di individuare con tempestività procedure e strumenti atti a ridurre il rischio di ripetizione di eventi infausti o di particolare gravità che si verificano nell’ambito delle attività di erogazione delle prestazioni da parte del Servizio sanitario nazionale e di coordinare gli interventi a tal fine necessari per rendere più efficiente e immediata l'azione del ministero e delle altre istituzioni competenti.

L'INCHIESTA - Sono 35 gli indagati nell'inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi per le aziende ospedaliere umbre, che ieri ha portato all'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti del segretario del Pd umbro, Gianpiero Bocci, e dell'assessore regionale alla Salute, Luca Barberini. Secondo quanto emerso ieri sera dall'ordinanza del gip di Perugia, "gravi indizi di colpevolezza" ricorrono nei confronti di Bocci e Pasquale Coreno e Gianpiero Bocci, due degli indagati, "in ordine al delitto di favoreggiamento contestato loro". Il contenuto delle conversazioni intercettate ad altri due indagati nel corso dell'indagine, infatti, "è estremamente chiaro e non lascia dubbi sulla sussistenza della gravità indiziaria in ordine al delitto di favoreggiamento" prospettato in capo a Bocci e Coreno. "E, infatti - si legge ancora - gli indagati fanno riferimenti del tutto espliciti ai due summenzionati, attribuendo loro la fonte di alcune informazioni riservate concernenti le indagini in corso. Va poi sottolineata la correttezza dell'informazione ricevuta da Duca e da Valorosi tramite Bocci in ordine all'inizio delle attività di intercettazione ambientale che effettivamente furono attivate in data 17 novembre 2017 utilizzando come copertura un intervento dei vigili del fuoco". Nelle carte il gip fa anche il punto sulle presunte interferenze dell'ex sottosegretario all'Interno, attuale segretario regionale del Pd, Bocci: "In particolare, Barberini e Bocci hanno indicato i soggetti da favorire nelle selezioni pubbliche e hanno ricevuto una pronta risposta da parte del direttore generale e del direttore amministrativo, i quali hanno garantito loro la comunicazione di notizie riservate, nonché un costante impegno volto a monitorare le procedure e ad assicurare il risultato sperato. L'assessore regionale alla Sanità ha così condizionato quattro procedure di selezione del personale; l'allora onorevole, nonché sottosegretario all'Interno Giampiero Bocci, oggi segretario regionale del Pd, è intervenuto illecitamente in tre procedure. Proprio l'abile sfruttamento di un efficiente e solido sistema clientelare, della stabile utilizzazione delle funzioni e del ruolo istituzionale rivestito per finalità illecite, convincono della necessità di una misura cautelare di tipo detentivo per fare fronte alle esigenze cautelari sopra ravvisate".

SESSO CON LA CANDIDATA - Spuntano anche rapporti sessuali in ufficio con una candidata nelle carte dell'inchiesta di Perugia. In particolare, il gip nell'ordinanza fa riferimento al caso di uno degli indagati che "incontra la candidata e le dà suggerimenti sia sul curriculum che sulle condotte da assumere dopo la nomina della commissione esaminatrice. Alla fine del secondo colloquio - scrive - inoltre i due interlocutori si scambiano effusioni e hanno un rapporto sessuale". La circostanza si ripete anche in successive occasioni, riporta l'ordinanza: "Anche dopo la procedura i due si incontrano presso l'ufficio (...) consumando in ogni occasione un rapporto sessuale". Si evidenzia come "i convegni amorosi si tengano proprio nel periodo in cui si svolge la procedura e senza che vi siano indizi apparenti di una relazione sentimentale tra i due indagati" e ciò, sostiene, "indurrebbe a ritenere presente un vero e proprio accordo corruttivo fondato su uno scambio tra le prestazioni sessuali e la nomina". Tuttavia il gip, sottolineando come il legame tra i due, "quantomeno di amicizia, era ben precedente", sottolinea come più probabilmente si tratti di "una logica tipicamente clientelare che sfugge però all'inquadramento del delitto ipotizzato".

VERINI, REGIONE NON PREDA DEL MALAFFARE - "Il Pd umbro è naturalmente scosso per quanto è avvenuto. Credo che il segretario nazionale abbia fatto bene a scegliere subito di chiedere al presidente del partito regionale, che sarei io, di guidare in questa fase così delicata il partito nella nostra regione". Walter Verini si rivolge così ai circoli Dem umbri in un video che l'Adnkronos ha potuto visionare. Nicola Zingaretti, aggiunge Verini, "ha fatto bene a farlo subito e ha fatto bene farlo perché io sono il presidente dell'assemblea umbra, del partito umbro e assieme a tante persone del Pd dell'Umbria lavoriamo insieme. Siamo scossi, siamo umanamente colpiti, siamo davvero rispettosi della magistratura che deve fare presto e bene il suo dovere e auspichiamo che tutti coloro che sono coinvolti sappiano dimostrare la propria estraneità ai fatti". "Però -sottolinea il presidente del Pd umbro- il fatto che abbia così tanto fatto notizia quanto è successo, dimostra come in questa regione queste cose colpiscano, perché non succedono tutti i giorni. Questa non è una regione in preda al malaffare, non è una regione dove ci sono le mafie che dominano, questa è una regione che ha costruito in tanti anni e sta costruendo un sistema dove, diciamolo, si vive meglio che altrove". "Vogliamo dire che non ci sono problemi? No. Il nostro sistema che è fatto anche oggi di tante cose buone, per guadagnarsi ancora il futuro, anche noi, anche la classe dirigente del Pd per guadagnarsi ancora futuro deve cambiare su molte cose, deve innovare molto di più, deve aprirsi, anche come è stato detto molte volte nel settore della sanità rompendo incrostazioni, rinnovando noi stessi". "Noi -sottolinea- abbiamo tutti gli anticorpi per reagire, con grande apertura. La stessa apertura dimostrata a Perugia candidando una figura come Giuliano Giubilei, a Foligno candidando una persona come Luciano Pizzoni o quella dimostrata candidando alle europee una figura fresca e forte come Camilla Laureti". "Il Pd dell'Umbria può davvero candidarsi a guidare una nuova fase sia delle città che della regione, ma a condizione che non si sia visti come quelli del passato o di un presente chiuso in se stesso, ma come una forza che sfida anche se stessa per il futuro, cambiando dove c'è da cambiare anche con radicalità", conclude Verini.