MILANO. Confronto tra i modelli organizzativi, tra gli atti aziendali degli ospedali e i piani di organizzazione strategica, anche e soprattutto in funzione dei diversi contesti regionali. Attività di comparazione tra le aree omogenee, quali l'area di Emergenza/Accettazione, con speciale riguardo ai processi di accettazione in pronto soccorso. Questi gli elementi qualificanti dell'accordo di collaborazione tra l'Asst Niguarda di Milano e l'Azienda Ospedaliera Cardarelli di Napoli illustrati dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. Lo spiega un comunicato stampa di Regione Lombardia. A Palazzo Lombardia, in conferenza stampa, i due presidenti hanno fatto il punto sul protocollo d'intesa siglato lo scorso febbraio e che si concluderà a novembre 2018. All'incontro sono intervenuti anche il direttore generale dell'ospedale Niguarda, Marco Trivelli, e quello del Cardarelli, Ciro Verdoliva. L'accordo prevede l'organizzazione di specifiche attività di confronto, approfondimento, ricerca e formazione e lo sviluppo di attività congiunte e programmi condivisi con lo scopo di promuovere lo scambio culturale tra le due realtà aziendali storiche nel panorama dell'assistenza ospedaliera ed alla cooperazione nel campo della formazione e della ricerca in ambito sanitario. L'obiettivo dell'accordo è quello di arrivare ad una condivisione del know how e dei modelli gestionali acquisiti dai due ospedali. Più nel dettaglio il programma prevede attività di comparazione tra le aree omogenee, quali l'area di Emergenza/Accettazione, con speciale riguardo ai processi di accettazione in pronto soccorso, le reti tempo dipendenti, il bed management e il Trauma Team, l'area chirurgica con l'interazione tra chirurgia e terapia intensiva post-operatoria, l'area medica con medicina preoperatoria e l'area oncoematologica con riferimento al trapianto allogenico di midollo. Nel Protocollo d'intesa è inoltre previsto il raffronto su attivita' quali la chirurgia iperbarica, isole di Langherans, infezioni ospedaliere, risk management, centro antiveleni, banca del tessuto muscolo-scheletrico e della cute, confronto su attività libero professionale intramoenia, cartella clinica informatizzata, attività di formazione e cooperazione internazionale e organizzazione delle professioni sanitarie. Grazie al protocollo d'intesa sarà possibile trasferire le 'best practice' presenti in ciascuna organizzazione e quindi importare pratiche consolidate che possono migliore la qualita' dell'assistenza. Fine ultimo è quello di una messa in rete delle eccellenze per garantire assistenza di qualità. Il progetto prevede una serie di incontri bilaterali, al termine dei quali saranno presentati i risultati ottenuti. «È un protocollo importante perché consente a due eccellenze della sanità, il Niguarda e il Cardarelli, di incontrarsi, confrontarsi, condividere le buone pratiche per creare la possibilità di collaborare e creare in queste due realtà servizi ancora migliori per i cittadini. Siamo convinti che questa intesa continuerà e sarà portatrice di nuove opportunità di sviluppo». Questo il commento del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, all'accordo di collaborazione presentato in conferenza stampa insieme al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. A Palazzo Lombardia, oltre ai due presidenti, erano presenti i direttori dei due ospedali, l'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e il consigliere delegato alla Sanità della Regione Campania Enrico Coscioni. In un clima di grande cordialità e amicizia con il presidente Fontana, il governatore Vincenzo De Luca ha subito rimarcato che «Ci presentiamo con il volto di Sud diverso: siamo quella parte del Mezzogiorno che combatte contro gli stereotipi con i quali spesso veniamo ingiustificatamente identificati e invece si propone con l'immagine del rigore e dell'efficienza professionale: proprio per questo siamo interessati a uno scambio di conoscenze e di buone pratiche con una realtà come il Niguarda di Milano». «Possiamo dare vita a una serie di collaborazioni - ha spiegato De Luca - nella formazione del personale specializzato, nella maggiore e migliore efficienza dei modelli organizzativi e gestionali, oltre che nel campo della ricerca». «Da noi barelle non ce ne sono più - ha chiosato il presidente della Regione Campania riferendosi al grande lavoro svolto all'ospedale Cardarelli di Napoli - c'è solo eccellenza». «Come sapete - ha aggiunto - la Regione Campania è ancora commissariata perché negli anni '90 abbiamo accumulato 8-9 miliardi di euro di debiti e per questo siamo stati sottoposti a un piano di rientro che intendiamo concludere alla fine del 2018. Nel 2015 la Regione Campania era l'ultima per i Lea, i Livelli Essenziali di Assistenza, e comunque, pur in un contesto difficile, abbiamo avuto punte di eccellenza nell'organizzazione sanitaria». «Noi stiamo facendo una rivoluzione - ha spiegato - ma stiamo lavorando dovendo rinunciare a 1,7 miliardi di risorse da investire: abbiamo 250 milioni in meno ogni anno rispetto aquello che riteniamo dovuto nel riparto del Fondo Sanitario Nazionale perché la Campania è la Regione più "giovane" d'Italia anche se a questo parametro si dovrebbe affiancare anche il criterio della deprivazione sociale. Se abbiamo un reddito pro capite che è la metà di quello di Milano, significa che qualche problema c'è e dovrebbe essere posto a livello nazionale».