CASERTA. Acquistavano la droga pagandola in "bitcoin", la moneta virtuale, e comunicavano tra loro attraverso un sistema informatico di messaggeria criptata noto come "Surespot". Le indagini coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli hanno permesso di sgominare un gruppo di 11 giovani, 6 dei quali minorenni, dedito allo spaccio di marijuana e hashish, nella zona di Santa Maria Capua Vetere, in provincia di Caserta, e nei comuni limitrofi, in particolare nei pressi dei luoghi di aggregazione dei giovani loro coetanei. I Carabinieri della stazione di San Prisco (Caserta) hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Napoli su richiesta della Dda partenopea nei confronti dei 5 componenti maggiorenni del gruppo, gravemente indiziati a vario titolo di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione e spaccio di stupefacenti in concorso. Per tre dei destinatari dell'ordinanza è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre gli altri due sono stati posti agli arresti domiciliari. Nei confronti dei 6 minorenni la Procura presso il Tribunale per i minorenni di Napoli ha emesso un avviso di conclusione delle indagini preliminari. Le intercettazioni hanno permesso di fotografare il modus operandi alquanto innovativo dei componenti dell'associazione: il promotore, infatti, comunicava con gli altri associati anche mediante un sistema informatico di messaggeria criptato noto come "Surespot" e provvedeva in parte all'approvvigionamento di stupefacenti, in particolare di marijuana, attraverso il servizio postale, previ accordi formalizzati via internet con pagamento dei fornitori in moneta virtuale "Bitcoin".