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Rapporto Legambiente
17 Marzo 2025 - 11:32
Un reato ogni 2 ore, per un totale di 117.919 illeciti ambientali, pari al 15% del totale nazionale. È quello che in Campania hanno compiuto le ecomafie dal 1997 al 2023, con un attacco incessante all'ambiente, alla salute delle persone e all'economia legale. Un ritmo impressionante contrassegnato anche da 98.587 persone denunciate e 33.960 sequestri effettuati.
In questi trent'anni a spartirsi la torta in Campania, insieme ad imprenditori, funzionari e amministratori pubblici collusi, sono stati circa 230 i clan attivi in tutte le filiere analizzate da Legambiente: dal ciclo del cemento a quello dei rifiuti, dai traffici di animali fino allo sfruttamento delle energie rinnovabili e alla distorsione dell'economia circolare.
A mettere in fila questi numeri è Legambiente che oggi, a trent'anni dalla prima presentazione del rapporto Ecomafia, fa il punto della situazione con dati e un pacchetto di proposte durante la presentazione del Rapporto Ecomafia che si è svolta a Napoli, nella Chiesa di Sant'Aniello a Caponapoli.
Secondo i dati di Legambiente sulla presenza delle ecomafie in Campania a livello provinciale dal 2009 al 2023, Napoli guida la classifica per il numero dei reati ambientali con 23.979 illeciti penali, 24.544 persone denunciate, 309 arrestati e 11.122 sequestri. Seguono Salerno con 16.814 persone denunciate, 100 arresti e 3.180 sequestri e la provincia di Avellino con 9.844 reati, 7.500 persone denunciate, 14 arresti e 1182 sequestri. Caserta, a quota 120, è al secondo posto per numero di ordinanze di custodia cautelare.
In Campania, Calabria, Sicilia e Puglia, le quattro regioni a tradizionale presenza mafiosa, si concentra il 45,7% dei reati accertati in tutta Italia e compiuti dalle ecomafie dal 1997 al 2023. Sono 117.919 gli illeciti in questi quasi 30 anni in Campania, segue la Calabria con 84.472, la Sicilia con 82.290 e la Puglia con 73.773.
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