NOLA. Botta e risposta. Sull’annoso caso Agrimonda, c’è stato ieri mattina la risposta di attivisti e cittadini all’annuncio in pompa magna dell’imminente bonifica del sito ex deposito di fitofarmaci, bomba ecologica che rappresenta questione d’interesse da ormai 20 anni, in fumo per colpa di un incendio nel lontano 1995. Ma anche verso la richiesta di archiviazione della denuncia contro ignoti depositata in Procura, quasi due anni fa, dagli attivisti grillini di Mariglianella. Davanti alla sede degli uffici giudiziari di Nola in piazza Giordano Bruno, hanno pacificamente protestato chiedendo che si faccia giustizia.

«Dopo venti anni l’assessore regionale Russo parla di cronoprogramma rigido, svizzero, che non ammette deroghe. Forse - hanno detto i manifestanti - l’assessore Russo non ha mai avuto un cronografo svizzero». Rabbia ma anche voglia di lottare per avere certezza di risposta. Per avere giustizia finalmente. Tutto nasce dalla richiesta di archiviazione delle indagini dopo la sottoscrizione e presentazione alla Procura della Repubblica di Nola di una dettagliata denuncia per i reati di omissione di atti d’ufficio, danneggiamento ed altro contro ignoti. Ma gli attivisti e le associazioni non ci stanno e cercano ora, attraverso regolare mandato ai propri legali, di far avocare le indagini dalla Procura Generale presso la Corte di Appello di Napoli. Non mollano insomma e parallelamente alla richiesta di avocazione degli atti e delle indagini, protestano davanti a palazzo Orsini. Lo fanno dopo l’annuncio in Regione della pubblicazione della gara per i Lavori per il risanamento ambientale dell’ex deposito di fitofarmaci Agrimonda, mediante rimozione, trasporto, recupero e smaltimento dei rifiuti e indagini ambientali. «Siamo stanchi - hanno detto ancora i manifestanti - vogliamo risposte certe, ci sono state omissioni in questi 20 anni e vogliamo nome e cognome dei colpevoli”.

Il bando di gara illustrato in Regione, parla di cronoprogramma molto stretto che prevede, entro 6 mesi dall’aggiudicazione della gara, che la ditta vincitrice presenti il piano definitivo e, entro 16 settimane, a partire da quella data, il completamento dei lavori. Importo a base d’asta un milione e 775mila euro, stanziati da ministero dell’Ambiente e Regione Campania nel 2012, a sei anni dall’inserimento dell’area nel Sin, sito di interesse nazionale “Litorale Domizio Flegreo e Agro Aversano”. Il programma dei lavori prevede un piano di smaltimento dei rifiuti, la predisposizione del piano di caratterizzazione dell’area e la definitiva messa in sicurezza dell’area.
Ma la protesta messa in atto ieri ribadisce ancora una volta che la magistratura faccia chiarezza in maniera inequivocabile se ci sono state responsabilità su questi venti anni di “letargo” sul quale si è già detto molto e scritto altrettanto. Ora più fatti.