POMIGLIANO D'ARCO. Tensione questa mattina davanti ai cancelli dello stabilimento Fca di Pomigliano. Proteste e blocchi messi in atto da una trentina di persone del Comitato di lotta cassaintegrati e licenziati dello stabilimento e dai Cobas. Lo stabilimento è aperto per uno straordinario su due turni. Dopo qualche minuto di tensione con le forze dell'ordine, che hanno cercato di liberare parte della carreggiata, i manifestanti si sono spostati in corteo all'ingresso, urlando slogan contro gli straordinari in fabbrica. «Mentre Landini e la Fiom manifestano lontano dalle fabbriche - hanno detto - noi difendiamo i diritti dei lavoratori con la protesta. Qui é morto un operaio, e l'azienda costringe agli straordinari, a ritmi massacranti. Ci sono suicidi di cassaintegrati, ci sono ancora centinaia di persone fuori, ma qui si fa lo straordinario».

Intanto, in una nota, la Fim Cisl parla chiaramente di ennesimo «flop della Fiom nello stabilimento. Su 1.473 lavoratori comandati allo straordinario di oggi, solo i sei delegati dei metalmeccanici della Cgil hanno aderito allo sciopero proclamato dall'organizzazione nelle aziende della provincia per poter partecipare alla manifestazione a Roma» scrivono Giuseppe Terracciano e Raffaele Apetino, segretario generale e responsabile auto della Fim in Campania. «Uno sciopero Roma - hanno sottolineato Terracciano ed Apetino - ad uso e consumo per giustificare l'assenza a lavoro dei propri delegati per recarsi alla manifestazione. Noi continueremo a fare solo sindacato, che è l'unica strada per tutelare i lavoratori e non confondersi con la manifestazione di oggi di chiaro sapore politico pre-elettorale. Ed ancora una volta i lavoratori hanno dimostrato la loro maturità e che sanno distinguere tra gli scioperi veri e quelli fatti per meri motivi ideologici».