Tutte le novità
27 Giugno 2017 - 17:01
Da accusatore ad accusato
Da accusatore ad accusato. Henry John Woodcock è indagato dalla Procura di Roma per violazione del segreto d'ufficio. L'ambito è quello relativo all'inchiesta sulla fuga di notizie nel caso Consip, vicenda portata a galla proprio da Woodcock, procuratore dalla Repubblica presso la Dda di Napoli. Non è la prima volta che Woodcock si trova al centro dell'attenzione per un'inchiesta di forte impatto mediatico che coinvolge personaggi politici di primo piano.
Nato nel 1967 da padre inglese e madre italiana, dal 1999 Woodcock è stato magistrato presso la procura di Potenza e dal 2009 è in servizio alla Procura di Napoli. Le sue inchieste lo hanno reso noto ma gli hanno anche attirato critiche da parte della stampa e di numerosi esponenti politici per la frequente inconsistenza delle sue accuse.
Meno di un anno dopo, Woodcock fede partire un'inchiesta sui presunti legami tra criminalità e politica nella gestione degli appalti in Basilicata. L'operazione, dal nome “Iene 2", portò all'arresto di 51 persone, ma per gli altri individui coinvolti, le accuse non ressero.
Il 2006 fu l'anno del “Savoiagate", quando Woodcock chiese e ottenne l'arresto di Vittorio Emanuele di Savoia con le accuse di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, alla corruzione, alla concussione, falsità ideologica, minacce e favoreggiamento. In concomitanza con le indagini, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano chiese notizie al Consiglio Superiore della Magistratura sul fascicolo personale di Woodcock. Quattro anno dopo, Vittorio Emanuele venne poi scagionato definitivamente da tutte le accuse.
Nel 2011 Woodcock avvia un'inchiesta sulla P4. Sulla base di alcune intercettazioni a carico di Luigi Bisignani, il deputato del Pdl Alfonso Papa venne arrestato con l'accusa di aver fornito a Bisignani informazioni riservate. Successivamente, però, le accuse vennero radicalmente ridimensionate e fu sancita l'insussistenza degli indizi in relazione al reato di associazione per delinquere.
Il 2013 fu l'anno del caso Berlusconi, messo sotto indagine per corruzione e finanziamento illecito ai partiti. Il leader di Forza Italia fu condannato in primo grado per concorso in corruzione.
Copyright @ - Nuovo Giornale Roma Società Cooperativa - Corso Garibaldi, 32 - Napoli - 80142 - Partita Iva 07406411210 - La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo - Il giornale aderisce alla FILE (Federazione Italiana Liberi Editori) e all'IAP (Istituto di autodisciplina pubblicitaria) Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo giornale può essere riprodotta con alcun mezzo e/o diffusa in alcun modo e a qualsiasi titolo