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NAPOLI. «Dopo una stagione anemica, a febbraio ci sarà una nuova iniezione di uomini, oltre tremila, nelle forze dell'ordine». Lo ha annunciato il capo della Polizia, Franco Gabrielli, a Napoli per le cerimonie di intitolazione del Data Center della Polizia di Stato e della sua sala riunioni rispettivamente al fondatore della Polizia Scientifica Salvatore Ottolenghi, e al primo direttore della struttura partenopea, Vincenzo Paracuollo, prematuramente scomparso. Forze nuove e giovani, ha spiegato Gabrielli, che dopo il completamento dei corsi andranno a rimpinguare le fila di chi è deputato a garantire la sicurezza soprattutto nelle aree del Paese dove questa esigenza è più impellente. 

DOPPIA INTITOLAZIONE. Salvatore Ottolenghi, classe 1861, è il fondatore della Polizia Scientifica. La commemorazione, oggi, è stata doppia: la sala riunioni del Data Center, infatti, è stata intitolata invece al primo direttore della struttura, Vincenzo Paracuollo, scomparso prematuramente. Inaugurato a Napoli nel gennaio del 2002, il Centro Elettronico Nazionale ora ospita 5-600 server e sistemi di storage nei quali sono “stoccati" progetti e informazioni particolarmente sensibili. Il centro, sottoposto nel 2012 a un processo di ammodernamento, gestisce circa 60 sistemi informatici ritenuti strategici per le attività della Polizia di Stato. Oltre al data base dei passaporti e dei permessi di soggiorno, ospita anche il sistema documentale per la gestione dell'archivio del protocollo elettronico, il sistema centralizzato per la gestione delle sale operative della Stradale e delle Questure, e il sistema Mercurio delle Volanti. Infine, nel 2012, è stato attivato anche il Centro Unico per la gestione dei sistemi di videosorveglianza. La struttura, dotata di sistemi di sicurezza particolarmente sofisticati, è diretta da dirigente Giacinto Occhiogrosso e ha sede nell'area del Bosco del Museo di Capodimonte.

GLI INTERVENUTI. Alla duplice cerimonia hanno preso parte, tra gli altri, il questore di Napoli, Antonio De Iesu, il direttore centrale Affari Generali della Polizia Filippo Dispenza, e anche il procuratore generale della Corte di Appello di Napoli Luigi Riello. Per il capo della polizia, Ottolenghi e Paracuollo sono stati «due grandi poliziotti e due grandi italiani, vissuti in epoche distanti ma legati dal filo rosso della passione per la scienza e la tecnologia».