di Francesca Di Lello
NAPOLI. Le hanno gettato dell’acqua sul volto con brutalità, ma prima di farlo l’hanno aggredita verbalmente. «Stronza, cammina ca’ t’vatt’» e altre parolacce le hanno urlato contro perché era “troppo” il torto subito. Succede a Napoli dove l’aria sembra impregnata di violenza. Lo sa bene G.E., una professionista di 39 anni “rea” di essersi fermata nel consueto traffico del centro storico per una buona causa: restituire a un ragazzo il portafogli che aveva appena perso. 

L’AGGRESSIONE. La donna era a bordo della sua auto in via Enrico Pessina (nella foto) all’altezza del primo semaforo pedonale, diretta verso la centralissima piazza Dante dove raggiungeva un gruppo di amici, quando  ha notato che un ragazzo appena uscito da una macchina aveva perso dalla tasca del pantalone il portafogli. «Quando vedo che lo aveva perso, cerco di avvisarlo con il clacson, ma non sentiva, così mi accosto sulla destra per dirglielo da vicino - racconta la donna - Il ragazzo mi ringrazia e va via». Ed è in quel momento che «si affiancano alla mia auto due uomini sui 28-30 all’interno della loro vettura - continua - Sporgendosi dal finestrino cominciano ad urlare e mi accusano di aver quasi graffiato la loro macchina, cosa che non era accaduta affatto perché prima di accostarmi sulla destra avevo messo la freccia». Poi continuano a gridarle: «Perché sta scema doveva “ridare il portafogli a chist’». La donna tenta di spiegare ai due che, appunto, voleva solo avvisare il ragazzo che aveva perso il portafogli, ma da lì comincia un’aggressione verbale senza fine: «P..., stronza...». Non ancora soddisfatti, uno dei due le getta dell’acqua in pieno volto intimandole di “camminare” e fa il gesto di chi si prepara a scendere dall’auto. Vere e proprie minacce, insomma. A quel punto la 39enne con il volto e i capelli bagnati si allontana con la sua auto. «La cosa peggiore - racconta ancora G.E. - è che quando con disprezzo mi accusavano di essermi fermata per permettere al ragazzo di recuperare il portafogli, non ho pensato che il loro scopo fosse appropriarsi del denaro. Quella rabbia che avevano prescinde da uno scopo e sembra sia stata innescata, per caso, come una scintilla, dal gesto di gentilezza da parte mia, direi di civiltà, di cui per caso i due si sono sentiti spettatori, quel gesto che marca una differenza sostanziale».

L’ONDATA DI VIOLENZA.    Non si arresta dunque l’ondata di violenza di città. Lo scorso 3 febbraio un artista di strada è stato aggredito nei pressi di piazza San Domenico Maggiore. E il giorno prima una 17enne è stata percossa violentemente da 4 persone mentre stava percorrendo a piedi vico primo Gravina, nei Quartieri Spagnoli.